Siracusa. Interventi a sostegno delle microimprese: la richiesta della Cna

 Siracusa. Interventi a sostegno delle microimprese: la richiesta della Cna

“Interventi a sostegno delle microimprese del territorio, in un contesto di emergenza eccezionale che rischia seriamente di dare il colpo di grazia ad un’economia già logorata da troppi anni di crisi economica”.
Queste le richieste scritte in una lettera inviata ai sindaci dai presidenti comunali di CNA Siracusa.
“Oggi – spiegano Innocenzo Russo e Gianpaolo Miceli rispettivamente presidente prov.le di CNA e vice segretario – la partita si gioca esclusivamente sul contenimento del contagio e sul rispetto di tutte le prescrizioni e raccomandazioni espresse dagli organi competenti. Il nostro ruolo di rappresentanti però ci impone di riflettere da subito su misure importanti di sostegno all’economia reale che oggi vede molto lontano il ritorno alla normalità”.
A tal proposito i rappresentanti comunali nelle missive chiedono di “valutare seriamente di saldare le commesse delle micro e piccole imprese prestate agli enti per alleggerire il peso dello stop per la emergenza contingente. Una determinazione correlata ovviamente alle azioni a favore degli enti locali poste dai governi nazionale e regionale. Al contempo la richiesta di valutare, ove possibile, di dare un sostegno economico una tantum alle imprese chiuse che operano in regime di locazione, impossibilitate ad esercitare e gravate da impegni economici insostenibili”
La CNA siracusana ha altresì scritto agli enti presenti nel territorio per sollecitare anch’essi alla erogazione dei crediti vantati dalle imprese nella piena consapevolezza che per alcuni basterebbe solo questo per alleviare il peso dell’emergenza.
“CNA sta valutando anche strumenti di anticipazione di questi crediti perché la variabile tempo risulta cruciale in un momento così delicato. Ci aspettiamo collaborazione e sostegno per scongiurare la fine di migliaia di operatori nel territorio ed una irrimediabile batosta per un sistema economico troppo debole per resistere ancora a crediti non onorati da parte della PA”.

 

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