Siracusa. "La Polizia che ti aspetti", la mostra che racconta la Stradale attraverso gli scatti di Massimo Sestini

 Siracusa. "La Polizia che ti aspetti", la mostra che racconta la Stradale attraverso gli scatti di Massimo Sestini

“La Polizia che ti aspetti” è il titolo della mostra fotografica inaugurata sabato pomeriggio, nel foyer del Teatro Greco di Siracusa, alla presenza di tutte le autorità cittadine e del Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato, Roberto Sgalla.
Si tratta di una fotogallery prestigiosa ed emozionante, aperta al pubblico da domani e fino al 21 maggio prossimi, nella “Sala Caravaggio” della Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa, dove è stata allestita dopo l’inaugurazione al Teatro Greco, in occasione dell’apertura del nuovo ciclo di rappresentazioni classiche. Le foto sono state realizzate dal maestro Massimo Sestini, per raccontare le Specialità, cioè i settori strategici della Polizia di Stato in cui, per garantire quella tutela e quell’attenzione che il cittadino si aspetta, serve appunto una formazione “speciale”.
Il viaggio su strada e sui binari (per la Polizia Stradale e Ferroviaria), la navigazione web (per la Polizia Postale), le garanzie di sicurezza nelle piazze e negli stadi, nelle operazioni di soccorso in caso di calamità naturali (per i Reparti Mobili) sono tutti territori in cui si esprimono libertà fondamentali del cittadino, che vanno tutelate.
E “Specializzati” sono quei settori, come i Reparti Volo, i Cinofili, i Cavalieri, gli Artificieri, i Tiratori scelti, i Sommozzatori e il Settore Nautico, che mettono in campo professionalità e passione al servizio della complessità del sistema sicurezza.
Una mostra fotografica che illustra non solo immagini ma anche lo spirito che anima le donne e gli uomini della Polizia di Stato, una esposizione che – nelle parole di Roberto Sgalla, Direttore Centrale delle Specialità – rappresenta “un’occasione d’incontro con la gente e gli studenti, un modo per far conoscere un pezzo della polizia italiana”, una polizia che accompagna la quotidianità della gente e, formata ad ascoltarne i bisogni, capace di confrontarsi con tutte le anime della società, con quelle pacifiche e con quelle violente, con quelle “forti” e soprattutto con quelle ritenute più deboli. “Immagini che- aggiunge la soprintendente Panvini- assumono un valore emblematico, perché consentono di scoprire e comprendere pensieri sicuramente latenti nella coscienza di ciascuno, ma che vengono resi espliciti dalle fotografie dell’artista con un’efficacia che fino ad oggi non aveva forse mai raggiunto un tale livello”.

 

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