Siracusa. La strada che nessuno vuole: la curiosa e strana storia di viale Pantanelli

 Siracusa. La strada che nessuno vuole: la curiosa e strana storia di viale Pantanelli

Di viale Pantanelli si parla ogni volta in cui si accende una qualche idea per migliorare la viabilità della zona sud. Con via Elorina al collasso, sotto il peso di un flusso veicolare che da maggio a settembre aumenta sino ad essere intollerabile, l’unica vera alternativa sarebbe puntare proprio sui Pantanelli, attraverso anche un coraggioso ripensamento dei sensi di marcia di cui potrebbero beneficiare tutti, nel continuo andirivieni tra il centro urbano e le contrade marinare.
Pensare ad un raddoppio delle corsie di via Elorina è follia: troppi espropri, troppi soldi. Impraticabile. E allora meglio puntare su viale Pantanelli. C’è e potrebbe rivelarsi parecchio utile visto che taglia arterie di sfogo non da poco: Necropoli del Fusco, Statale 124 e via Elorina appunto. Ma le condizioni della strada sono orribili. Lo sanno tutti. Buche, avvallamenti e asfalto degradato con campionario degli orrori in via Ascari. Improponibile in queste condizioni un suo utilizzo intensivo. E allora ci si chiede di chi siano le competenze perchè, rimesso a nuovo e con un sistema di sensi unici, viale Pantanelli diverrebbe una piccola circonvallazione sud. Senza bisogno di progetti faraonici e irrealizzati come decine a Siracusa.
“Le competenze sono della ex Provincia” è la risposta standard. Come dire, non tocca al Comune. Ma nel balletto di competenze si perde la realtà, che è questa: la strada è comunale a causa di una “disattenzione” che risale ai primi anni duemila. Proprio nel 2000, una conferenza di servizi tra il Comune di Siracusa e l’allora Provincia Regionale (ancora in salute) studiò il caso. Nel 2004, nel corso di una riunione negli uffici dell’assessorato comunale ai lavori pubblici, la Provincia si rese disponibile ad assumere al proprio patrimonio il viale Pantanelli, ma solo successivamente a lavori di manutenzione che dovevano essere eseguiti dal Comune. Tutti d’accordo sul punto, tanto da stabilire che per l’esecutività dell’accordo sarebbero state predisposte due delibere, una del Consiglio Provinciale e una del Consiglio Comunale di Siracusa.
Nel 2005 il Consiglio Provinciale deliberò effettivamente quanto pattuito ed inviò gli atti al sindaco di Siracusa ed all’assessorato regionale ai lavori pubblici. Ma nonostante l’invito a produrre analogo atto, il Consiglio comunale di Siracusa non ha mai “considerato” il provvedimento. Così l’intesa è saltata e l’inter non è stato concluso.
Viale Pantanelli era – ed è – rimasto di proprietà comunale. La Provincia Regionale è diventata nel frattempo Libero Consorzio, ha dichiarato default ed oggi non ha la minima possibilità (ed intenzione) di risolvere un problema che è solo di Palazzo Vermexio.
Quindi, per farla breve, gli interventi sulle buche e la manutenzione ordinaria e straordinaria sono di competenza del Comune di Siracusa. Da qui bisogna ripartire per provare con ambizione a realizzare la piccola circonvallazione sud utilizzando quello che esiste e non inseguendo la chimera dell’ennesimo finanziamento e dell’ennesimo progetto realizzato in un futuro non meglio precisato.
Autore della scoperta è stato il consigliere comunale Andrea Buccheri che tra pochi giorni potrebbe diventare proprio assessore con delega alla Mobilità. E la dimostrata volontà di approfondire il caso vale come primo segnale di interesse che autorizza qualche speranza per il futuro di viale Pantanelli.
In questi tempi tristi di Comuni in dissesto o pre-dissesto, la forza delle idee torna più utile dei soldi (che non ci sono). Con visione e un pizzico di ragionata follia, si può provare a fare gli interessi della città, innovando. E magari proprio a partire da viale Pantanelli e dalle lunghe file su via Elorina.

 

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