Siracusa. L'abbraccio dolente e silenzioso alla famiglia di Renzo, "il figlio di tutte noi mamme"

 Siracusa. L'abbraccio dolente e silenzioso alla famiglia di Renzo, "il figlio di tutte noi mamme"

“Le cose belle ti insegnano ad amare la vita, quelle brutte a saperla vivere”. Lo scriveva sulla sua bacheca facebook Renzo Formosa, il 16enne siracusano che la vita l’ha perduta in seguito ad un drammatico incidente stradale in via Cannizzo. E noi, caro Renzo, cosa dovremmo imparare da questa inaccettabile cosa “brutta”?
Come era lontana la morte da quei pensieri adesso privati del tempo necessario per imparare.
Con il nodo in gola, gli amici si preparano per l’ultimo saluto, oggi pomeriggio alla Pizzuta, nella chiesa di Sant’Antonio. Striscioni e colori per quell’amico giovane ed allegro. “Non ci posso credere mi sembra solo un brutto sogno ma non è così…”, scrive un’amica su quella pagina che oramai da giorni raccoglie il dolore e il cordoglio per una scomparsa impossibile da accettare.
“Ci sono persone che non finiscono mai di volersi bene, semplicemente perché ciò che le lega è più forte di ciò che le divide”, è un altro pensiero dedicato al giovanissimo Renzo. Un ragazzo bellissimo, pieno di vita: così lo descrive chi lo conosceva. “Ma come si fa a morire a questa età”, si domanda una donna. “Eri un ragazzo dolce, generoso, affettuoso, maturo con un carattere forte come gli uomini grandi. Non ti meritavi tutto questo”, scrive un coetaneo.
In tanti si sono stretti alla famiglia Formosa. Un abbraccio discreto, silenzioso e dolente per proteggere e sostenere il fratello, il papà, la mamma di Renzo. “Sei diventato il figlio di tutte noi mamme. Di noi mamme che vi cresciamo con amore e dedizione, che viviamo di voi e che non vorremmo mai sopravvivere ai nostri figli. Perché non c’è dolore più grande, un dolore che nessuna madre dovrebbe provare. Lassù avrai sicuramente un posto speciale, anche se non era il tuo di posto…”, scrive una donna.
E c’è chi invoca “giustizia”. Quella degli uomini, intanto. “Chi ha fatto questo deve marcire in galera”, sbotta qualcuno. Il riferimento, neanche velato, è al giovane (23 anni) che era alla guida della Panda e che avrebbe invaso la corsia e centrato lo scooter con a bordo Renzo. Omicidio stradale è l’ipotesi per cui si sta muovendo la Procura di Siracusa. Un consulente tecnico dovrà ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.
“Infinita tristezza”, il cordoglio a nome della città espresso dal sindaco Garozzo in una nota inviata alla stampa. Non è stato proclamato, invece, il lutto cittadino, segno di partecipazione della comunità cittadina al dolore.

 

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