Rimandata al 13 giugno ogni decisione relativa al contestato bar realizzato nella ex piazza d’armi, accanto al Castello Maniace. Il Tar di Catania ha rinviato tutto motivando perchè – come spiega l’ordinanza – manca l’atto più importante ovvero la verificazione del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche. A dirla tutto, manca proprio l’attività di verifica, nonostante il tribunale amministrativo avesse comunicato per tempo all’organo decentrato del Mit a pronunciarsi sulle difformità rilevate dagli ispettori inviati dalla Regione. Ma alla scadenza del 28 marzo non è stato presentato alcun atto. Durante l’udienza è anche emerso che l’attività di verifica non sarebbe mai neppure iniziata. Insomma, chi doveva verificare si è “dimenticato” di farlo.
E allora si ricomincia da qui. Il Tar ha rinnovato l’ordine istruttorio, questa volta con una piccola cautela: il Provveditorato Interregionale dovrà comunicare l’avvio dell’attività. Da completare rigorosamente in tempo per l’udienza del 13 giugno.
Solo così i giudici amministrativi potranno pronunciarsi. Da una parte ci sono i provvedimenti di demolizione della Regione e la revoca dell’agibilità operata dal Comune, dall’altra le ragioni della società privata che si è aggiudicata il bando del Demanio con un progetto che ha diviso sin dalle prime battute. Positivo per tutti il recupero e la fruizione assicurata dello spazio paesaggistico e suggestivo, con l’aggiunta di servizi come la ristorazione; critiche per l’uso di spazi e materiali.
Siracusa. Manca una verifica, mai avviata: bar del Maniace, tutto rinviato al 13 giugno
