Siracusa. Moschella, Mangiafico e gli undici Tafazzi in Consiglio Comunale

 Siracusa. Moschella, Mangiafico e gli undici Tafazzi in Consiglio Comunale

Spazzando via il politicaly correct, l’assessore comunale Fabio Moschella prende di mira undici consiglieri comunali: “sono dei tafazzi”. Lo scrive in un post su facebook, poco dopo l’approvazione di un emendamento che vincola per due anni l’accensione di nuovi mutui. Per l’assessore è un provvedimento “autolesionistico” che in caso di emergenze di ogni tipo metterà a rischio la stessa tenuta sociale della città. E quegli undici consiglieri rei di aver votato l’emendamento presentato da Michele Mangiafico “sono dei tafazzi”. Appartengono ai gruppi del M5s (“qui a Siracusa seguono una politica opposta a quella del loro governo”), Amo Siracusa, Cantiere Siracusa, Siracusa Protagonista con Vinciullo.
“L’emendamento prevede che il Comune per i prossimi due anni non possa stipulare contratti di mutuo senza la compartecipazione di fondi pubblici. L’emendamento è stato motivato in aula dallo stesso Mangiafico da un ragionamento, per sua stessa ammissione, alla fimminina. I mutui possono essere finalizzati anche ad una gestione attiva del debito, possono essere finalizzati agli investimenti, a finanziare progettualità. Quindi, se ben utilizzati, possono essere uno strumento di buona amministrazione e di finanza autonoma, in graduale sostituzione della finanza derivata basata su trasferimenti dall’alto. Non per i prossimi due anni, grazie agli undici tafazzi del consiglio comunale di Siracusa”, dice Moschella visibilmente amareggiato.
Michele Mangiafico non ci sta. E replica piccato spiegando che non ci sarà alcun blocco ai mutui ma solo maggiore controllo su quel tipo di operazioni da parte della Corte dei Conti. Non si sente “un tafazzi” e l’espressione “alla fimminina” era solo un passaggio dell’intervento peraltro privo di intendimenti offensivi o di approssimazione sulla portata del provvedimento.
A Moschella resta però la sensazione che si sia trattato di una mossa politica, uno sgambetto tirato dall’opposizione che ha numeri da maggioranza con lo sta bene dei pentastellati.

 

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