Siracusa. Nuovo week end di movida: "Più ordine ma i giovani non rispettano le regole"

 Siracusa. Nuovo week end di movida: "Più ordine ma i giovani non rispettano le regole"

Nessuna bottiglia di vetro e questa mattina la Marina si trovava in condizioni decisamente migliore dello scorso fine settimana. Più torrette per i rifiuti, più attenzione anche da parte dei gestori. Ma il vero scoglio restano i clienti più giovani. “Con la collaborazione di tutti- spiega Pino Burgio, gestore di un locale pubblico che si trova proprio alla Marina- riusciremo a mantenere tutto pulito. Il 90 per cento del risultato l’abbiamo già ottenuto”. Per quanto riguarda le regole del distanziamento sociale, il problema si fa un po’ più importante.  Noi -racconta- abbiamo organizzato nel nostro perimetro tutto secondo quanto previsto: alla cassa si va uno alla volta, i tavoli sono da 4 componenti al massimo, verifichiamo il rispetto decidendo anche di non servire chi non intende accettare questa impostazione. Non è facile, ma è indispensabile.  In tardo orario arrivano giovani in più che cerchiamo di gestire come possiamo. Fino alla mezzanotte la clientela è over 35. Sono più rispettosi del distanziamento, con la mascherina. I ragazzi più giovani, invece, che arrivano successivamente, sembrano decisamente più incoscienti, con meno senso civico. All’appoggiare solo la spalla o il gomito, adesso sta subentrando nuovamente il bacino, l’abbraccio, come sempre, ma su questo io non posso intervenire”. Il comportamento poco responsabile da parte dei più giovani spaventa i gestori dei locali, che temono di dover pagare per gli errori altrui: sanzione e perfino chiusura. Burgio lancia un appello e lo fa anche a nome dei colleghi che non hanno ancora aperto. “Quando la situazione sembra poco gestibile- dice- rivolgiamoci alle forze dell’ordine. Noi stiamo autonomamente chiudendo molto prima di quanto ci sarebbe consentito. E’ un segnale. Lo rifaremo ancora questa sera, come ieri perchè un nuovo lockdown è un rischio che nessuno può correre, significherebbe non potere riaprire e varrebbe per tutti, per i più piccoli e per i più grandi”.

 

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