Siracusa. Pd, nervi tesi dopo la nomina dell'assessore Abela. Affondo di Zappulla e Marziano

 Siracusa. Pd, nervi tesi dopo la nomina dell'assessore Abela. Affondo di Zappulla e Marziano

Non sembra prossimo alla ricucitura il nuovo strappo all’interno del Partito Democratico provinciale. Il nuovo affondo parte dai deputati nazionale e regionale Pippo Zappulla e Bruno Marziano. Destinatario, il sindaco,Giancarlo Garozzo, alla luce dell’avvicendamento in giunta, con l’ingresso di Dario Abela al posto del dimissionario Antonio Grasso alla guida dell’assessorato alla Viabilità. “Alcuni giorni fa -ricordano i due esponenti del Pd- tuonava contro Fausto Raciti e Alessio Lo Giudice perché non lo avevano formalmente informato dell’ingresso del sindaco di Carlentini, Pippo Basso nel Pd. Oggi nomina un nuovo assessore cambiando l’ennesimo componente di giunta come stesse organizzando una serata tra amici”. Una notizia “appresa solo tramite la stampa”. Poi Marziano e Zappulla usano un tono sarcastico e “confessano di avere avuto  il sospetto che Garozzo stesse di fatto alla guida di una giunta civica, oggi apprendiamo invece -proseguono rincarando la dose- di una sorta di versione siracusana del partito della nazione. Circola voce, infatti, che il nuovo assessore coltivi simpatie, peraltro non nascoste, per la Destra storica”. I due parlamentari del Partito Democratico ricordano al sindaco la “differenza tra essere un capo di una componente e il sindaco di una coalizione di centrosinistra e di tutto il Pd”. Tornando sulle polemiche interne alla forza politica di viale Teocrito, Zappulla e Marziano escludono soluzioni che possano essere differenti dall’affidamento della segreteria provinciale ad Alessio Lo Giudice, da “non mettere in discussione e senza tentativi maldestri di ingessamento e di ricatti. I vice- concludono- dove esistono sono al pari”. L’intervento dei due deputati sembra nel segno di un’apertura, anche se con dei paletti ben definiti. “Se ci sono i margini- concludono Zappulla e Marziano- si applichi il buon senso, il rispetto dei ruoli e delle prerogative di tutti e si evitino interventi “edipici” e “provocatori” come quello che abbiamo letto stamattina”.
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