Siracusa. Politiche sportive, affondo di Civico 4: “Strutture fatiscenti e carenze evidenti”

 Siracusa. Politiche sportive, affondo di Civico 4: “Strutture fatiscenti e carenze evidenti”

“Sulle politiche sportive Siracusa perde”.

Il movimento Civico 4 accusa l’amministrazione comunale di non aver mai programmato nel settore, “tanto da dover affrontare problemi di manutenzione ordinaria come fosse emergenza”. Lo testimonierebbe, secondo il leader Michele Mnagiafico la deternina del 23 febbraio scorso con cui sono stati prelevati 30 mila euro dal fondo di riserva del sindaco per la manutenzione straordinaria dell’impianto elettrico del Pippo Di Natale, guasto da dicembre e non ancora ripristinato dopo 108 giorni”. Mangiafico cita anche un’altra determina, dello scorso 18 marzo, con cui sono stati prelevati 60 mila euro sempre dal fondo di riserva del sindaco per servizi urgente di manutenzione della Cittadella dello Spost, “la cui gestione è stata recentemente revocata alla ditta appaltatrice da parte dell’Amministrazione comunale, che tuttavia non era pronta per assumerla direttamente.”
Il Movimento Civico 4 sciorina poi altri numeri. “Spulciando il Peg- spiega Mangiafico- all’interno del macro aggregato 6, circa 300 mila euro di spese per il personale impiegato nel settore dello sport, 460 mila euro per le spese di gestione degli impianti sportivi e circa 30 mila euro per le politiche giovanili e del tempo libero. Francamente troppo poco.”
Infine un riferimento agli impianti, a partire dalla complessa vicenda che riguarda la Cittadella dello Sport ed il contenzioso in corso, “con un futuro affidato alle carte bollate, che causa disagio oggettivo ai cittadini ed alle associazioni che fruiscono degli impianti, con lo scandalo dei ragazzini dell’Acquatic Club che al loro arrivo hanno trovato i cancelli chiusi lo scorso mese”. A questo si aggiunge la questione legata all’assenza di copertura della piscina, con una squadra di pallanuoto che “eppure milita nella massima serie senza poter disputare a Siracusa le gare internazionale”. Nè rassicura Mangiafico la costituzione di una task force di dipendenti comunali che “non sembra siano stati distolti dal carico di lavoro che devono comunque già gestire”.
Mangiafico, si riferisce poi al settore calcio ed allo stadio Nicola De Simone, “su cui mai si sono posate le attenzioni dell’attuale amministrazione comunale. Solo una parte dello stadio è fruibile: tribune ed una delle due curve. Questo limita fortemente le ambizioni di chi nel calcio voglia investire, aumentando le difficoltà nel trovare adeguate sponsorizzazioni”.
E poi ancora il campo di via Lazio , con “il tensostatico, dove insiste un cantiere “i cui tempi di completamento – spiega il movimento – appaiono tanto indefiniti quanto opache le comunicazioni istituzionali che la città meriterebbe da parte di una classe politica trasparente. Secondo quanto riportato nella tabella affissa sul cancello, il tempo utile per l’esecuzione dei lavori era 120 giorni, per cui siamo in ritardo di oltre otto mesi. Le attività sembrano bloccate, le motivazioni non vengono rese note, la programmazione resta impossibile. Ipotizziamo che l’Amministrazione possa avere redatto un progetto funzionale a procacciare un finanziamento (stile “strisce ciclabili”), ma carente al punto tale da determinare, anche qui, un contrasto con la ditta appaltatrice”.
Civico 4 ricorda anche che al Parco di Bosco Minniti ci sarebbe l’unico campo di basket aperto alla città, in condizioni di certo non ottimali, mentre del pallone tensostatico “è rimasto solo lo scheletro”. Siracusa ha urgente bisogno di adeguati piani di gestione della manutenzione dell’impiantistica sportiva pubblica. Bisogna stanziare somme specifiche in bilancio, riorganizzare il settore dotandolo di un numero sufficiente di risorse umane, integrare le proposte concepite dall’attuale Amministrazione a valere sui fondi del Pnrr con progetti per lo sport”.
Per il futuro- la conclusione- sarà necessario dotare ogni porzione della città di spazi dove poter fare liberamente attività fisica e sportiva all’aperto, come ad esempio campetti, playground, canestri, piazze e villette realizzate con attrezzatura per outdoor fitness (vere palestre), interagendo con tutte le associazioni sportive del territorio. Anche le scuole devono rientrare in una politica di sistema con la valorizzazione delle palestre esistenti e la restituzione di centralità al binomio tra sport e cultura. Con questo spirito, – conclude il leader a nome del movimento -la politica universitaria guardi all’opportunità di portare nella nostra città la Facoltà di scienze motorie.”

 

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