Siracusa. Protesta Versalis, traffico in tilt. Sale la preoccupazione dei lavoratori

 Siracusa. Protesta Versalis, traffico in tilt. Sale la preoccupazione dei lavoratori

Mattinata di disagi, all’uscita nord di Siracusa e nella zona industriale. La protesta dei lavoratori del polo petrolchimico nell’ambito della vertenza Versalis è partita alle 7, con l’attività di volantinaggio e il presidio delle portinerie. Inevitabile conseguenza, la paralisi della circolazione veicolare, tanto in direzione Priolo quanto in ingresso verso il capoluogo. Lunghe code sul viadotto di Targia ma in tilt anche la circolazione veicolare a Belvedere. Situazione inalterata fino alla sospensione dell’attività, ampiamente preannunciata, nei giorni scorsi dai sindacati , che su questa vicenda fanno fronte comune. Iniziative mirate a ottenere dal Governo le attenzioni necessarie per garantire i circa mille posti di lavoro in ballo, tra dipendenti diretti e lavoratori dell’indotto, e un futuro alla stessa zona industriale, con investimenti importanti e che possano consentire, non solo la sopravvivenza del polo petrolchimico ma anche il suo rilancio. Eni, di cui Versalis fa parte, è intenzionata a cedere il settore chimico ad un fondo di investimenti straniero, Sk Capital. La consistenza di questo fondo, però, preoccupa i sindacati sulla tenuta di Versalis. Gli incontri,le assemblee, i tentativi di dialogo sono stati numerosi nelle ultime settimane, senza che questo abbia condotto a qualche elemento che i sindacati possano ritenere rassicurante. Riunioni anche romane. Proprio al Governo si continua a chiedere una presa di posizione netta, essendo il maggiore azionista di Eni ed avendo un ruolo importante anche ai fini del messaggio che può passare agli occhi di chi potrebbe esserei interessato ad importanti investimenti sul territorio. Domani, ulteriore momento di confronto. In questa caso i sindacati hanno chiamato a raccolta gli esponenti politici, deputati regionali e nazionale, i sindaci del comuni del territorio e i componenti dei consigli comunali. Le organizzazioni di categoria non accettano, inoltre, che i vertici Versalis non abbiano voluto incontrare i sindacati, convinti che l’amministratore delegato abbia voluto evitare il contraddittorio. L’Ugl, attraverso la segreteria provinciale Chimici, ricorda che “le criticità permangono e sono state evidenziata dai rappresentanti sindacali che vivono la realtà dei siti produttivi Eni durante l’incontro di coordinamento nazionale”. L’Ugl ricorda come ” permanga lo spettro di un forte ridimensionamento determinato dalla volontà del progetto di green refinery e dalla volontà di non volere più raffinare i greggi pesanti gelesi nella locale raffineria, strutturata appositamente per tale scopo. Preoccupazioni espresse anche per le raffinerie anche per Livorno e Taranto, quest’ultima, sembrerebbe che nel prossimo futuro non debba più essere le funzionalità delle raffinazione.Non si può abbandonare i territori-tuona il sindacato- Le responsabilità e del Governo sugli accordi firmati e disattesi sia per la diversificazione e sugli accordi di programma per la chimica, e per le bonifiche”. Indice puntato anche contro il presidente della Regione, Rosario Crocetta, a cui le sigle sindacali chiedono di far sentire la propria voce a Roma.
 

 

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