Siracusa. Quanto è difficile visitare pure il Castello Maniace: perchè non copiare Agrigento?

 Siracusa. Quanto è difficile visitare pure il Castello Maniace:  perchè non copiare Agrigento?

Quanto è difficile la vita del turista a Siracusa. Tolte le meraviglie del parco della Neapolis e di Ortigia, l’accessibilità di siti “nobili” come la fortezza Eurialo o il castello Maniace diventano un caso.
Per i noti problemi dell’assessorato regionale ai Beni Culturali, di cui la Soprintendenza è promanazione diretta, tra fondi quasi inesistenti e custodi croce e delizia diventa un rebus organizzare giornate e visite alle principali bellezze siracusane.
Non è stato esente da “problemi” lo stesso parco archeologico, chiuso i lunedì pomeriggio di maggio tra le ironie (e le ire) dei turisti, in particolare stranieri.
E mentre la stagione decolla, non di rado si assiste alla triste scena di visitatori lasciati davanti ad un cancello chiuso. L’ultimo caso, dopo le recenti polemiche sulla fortezza Eurialo, riguarda il castello Maniace.
E’ affisso un cartello, con l’orario delle visite. Limitate al lunedì pomeriggio e al mattino dal martedì al sabato. Chiuso nei giorni festivi, quando l’affluenza potrebbe essere maggiore. Insomma, Siracusa alle volte può essere visitabile “quasi” solo su prenotazione…
“E meno male che almeno l’apertura è garantita tutti i giorni…”, commenta con sarcasmo il presidente dell’associazione guide turistiche di Siracusa, Carlo Castello. Eppure le potenzialità attrattive del castello e della vicina piazza d’Armi sono notevoli. “Per alcuni giorni, tra fine marzo e inizio aprile, grazie alla volontà dell’assessore al centro storico e vicesindaco Francesco Italia, era stata concessa la pubblica fruizione della piazza di pertinenza del demanio statale. Un successo su cui nessuno si è però interrogato a dovere lasciando che poi la situazione tornasse alla amara quotidianità”, dicono all’unisono il presidente della circoscrizione Ortigia, Salvo Scarso, e Michele Buonuomo del Comitato per Siracusa.
Impossibile istituire i doppi turni di biglietteria o aprire la piazza d’Armi regolando il flusso tra area ticket con ingresso libero alla piazza e accesso al castello con una doppia barriera. Non ci sono i fondi in Regione.
La soluzione? Esiste. Copiare Agrigento e rendere autonomo il parco archeologico. Così i circa 3,5 milioni di euro “prodotti” dall’area della Neapolis rimarrebbero a Siracusa, senza passare da Palermo. Per garantire un sistema turistico davvero funzionale e capace di incidere sull’economia locale. Altrimenti l’equazione turismo=petrolio di Sicilia rimane solo sulla carta. Perchè ad Agrigento si e a Siracusa no? La domanda ci sta tutta. La risposta deve darla la politica. Con volontà e amalgama.

 

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