Siracusa. Ricorso sulle amministrative 2018, Italia: “c’è chi gioca a fare confusione”

 Siracusa. Ricorso sulle amministrative 2018, Italia: “c’è chi gioca a fare confusione”

Tra poco meno di un mese il Tar di Catania si pronuncerà sul ricorso elettorale presentato da Ezechia Paolo Reale contro il risultato della amministrative 2018. I giudici amministrativi hanno sostanzialmente tre possibilità: conferma dei risultati per come ufficializzati; annullamento dei risultati e disposizione di nuove elezioni; ripetizione delle operazioni di voto ma solo in alcune sezioni.
Gianluca Rossitto, l’avvocato che difende le ragioni di Francesco Italia (eletto sindaco in quella tornata) non gioca a prevedere il futuro e dice di aspettarsi una “sentenza giusta”. Non è difficile interpretare quel “giusta” nella direzione in cui confermerebbe la bontà del lavoro dell’Ufficio Elettorale Centrale e della commissione di verifica della Prefettura.
Mentre Francesco Italia dice di essersi sempre sentito “garantito” durante tutte queste settimane di verifiche e controlli, motivo per cui non ha mai avvertito il bisogno di intervenire pubblicamente in una polemica a suo avviso giocata sulla confusione (riferimento neanche troppo velato alle dichiarazioni di Ezechia Paolo Reale), scende nel tecnico l’avvocato Rossitto.
“Il ricorso di Reale punta alla ripetizione delle elezioni. Ricordo che al primo turno sono stati 54.563 i voti validi per la carica di sindaco e mai sono stati messi in discussione o contestati dal ricorso. Ora, l’elezione del sindaco al primo turno è possibile al raggiungimento della soglia del 40% dei voti validi. Un risultato, al primo turno, non raggiunto da Reale. C’è uno scarto di oltre mille voti”, spiega Rossitto durante una conferenza stampa convocata nella segreteria politica di AvantInsieme. “Secondo Reale ci sarebbero però 5.000 voti non espressi sui candidati sindaco e lì in mezzo potevano esserci quelli utili per la sua elezione al primo turno”. E qui interverrebbe quella confusione a cui fa riferimento Francesco Italia. “Non si possono sovrapporre i dati delle elezioni del Consiglio comunale con i dati dell’elezione del sindaco. In questo secondo caso, c’è corrispondenza tra schede valide e voti conteggiati. E poi non è neanche chiaro come siano arrivati al saldo di 5.000 voti che ballerebbero. E’ vero – insiste Rossitto – che nei verbali ci sono delle lacune, ma i dati finali non sono inventati. Sono stati utilizzati i modelli 12 e le tabelle di scrutinio. Quelle lacune registrate in alcune sezioni e nel dato relativo al Consiglio comunale sono state colmate dall’Ufficio Elettorale Centrale senza presunzioni ma richiamandosi a quell’ulteriore materiale elettorale. Il sistema – conclude l’avvocato di Francesco Italia – prevede che se qualcuno ritiene che il conteggio per il Consiglio comunale sia errato, può chiedere al Tar la correzione del dato. E ci sono in effetti un paio di ricorsi pendenti. Ma questo non comporta la ripetizione della tornata elettorale. Per quel che riguarda le elezioni del sindaco ci sono oltre 54mila voti validi al primo turno e altre decine di migliaia al secondo turno: vanno salvaguardati democraticamente e non barattare con 100 o 500 voti in Consiglio comunale. Cosa non possibile e peraltro neanche democratica”.
E per rendere più chiaro il concetto, arrivano le parole di Francesco Italia. “Perché non hanno chiesto la correzione del dato, se errato, attraverso il riconteggio delle schede per il Consiglio comunale? Questo sarebbe stato rispettoso della democrazia. E invece chiedono direttamente l’annullamento, preferendo inseguire l’obiettivo politico dell’annullamento dell’intera tornata pur in presenza di voti assolutamente validi. E’ un uso assolutamente politico della questione. Sgomberiamo il campo dall’esistenza di brogli o schede ballerine: falso e infondato. Sorpreso dalla presenza accanto a Reale, in conferenza stampa, dell’onorevole Stefania Prestigiacomo. Vorrei sapere se condivide anche lei, nel merito e nel merito, le pesanti accuse lanciate da Reale”.

 

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