Siracusa. Sindacati contro Garozzo: "rispetto per i dipendenti Comunali"

 Siracusa. Sindacati contro Garozzo: "rispetto per i dipendenti Comunali"

Anche i sindacati attaccano il sindaco Garozzo dopo il consiglio comunale dello scorso 9 agosto. I segretari della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil difendono i dipendenti comunali. Addossare loro “l’evidente fallimento della Sua Amministrazione – scrivono – è nella migliore delle ipotesi una strategia politica campata in aria nonché falsa e tendenziosa, peraltro in perfetta linea con l’intera politica del personale posta in essere dalla Sua elezione ad oggi. In un balletto di assessori, direttori, dirigenti, neo scienziati, E-sperti e via cantando, ad oggi non solo nessuna delle affermazioni preelettorali ha visto attuazione, ma ancora stiamo tutti cercando di capire qual è la vision della Sua amministrazione sulla organizzazione burocratica dell’Ente”. Nardi, Passanisi e Altamore ricordano al sindaco come abbia pervicacemente “rifiutato ogni forma di dialogo con le parti sociali e ora i colpevoli di tutto sono i dipendenti che non hanno una formazione da oltre vent’anni, che non riescono a stare al passo coi tempi e che sono entrati per titoli, per così dire, vantati sulla carta? Ma non è Lei -scrivono rivolti a Garozzo – quello che nel novembre del 2015, nella prefazione al Piano della Performance 2015/2017 scriveva che il personale dell’Ente è la nostra forza: per questo l’Amministrazione punta sempre più sulla Formazione e l’aggiornamento professionale di tutti i dipendenti? E non è sempre Lei che nel bilancio 2015 alla voce formazione ha stanziato la bellezza di Euro 1.960,00 per 852 dipendenti con la fantasmagorica media di euro 2,30 euro a dipendente? E sempre non è la Sua Giunta che nel bilancio 2016 ha proposto la fantascientifica somma complessiva di euro 100, dirigenti compresi? Non le consentiremo di nascondere l’evidente fallimento della Sua Amministrazione dietro lavoratori che ogni giorno sono rimasti l’ultimo interlocutore se non l’unico, in prima linea, dei cittadini”.
Una lunga nota polemica chiusa con una richiesta: “rispetto”.

 

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