Siracusa. Slitta al 24 settembre l'apertura delle scuole sedi di seggi elettorali

 Siracusa. Slitta al 24 settembre l'apertura delle scuole sedi di seggi elettorali

Slitta l’apertura delle scuole sede di seggi elettorali. O meglio, è molto probabile che possa slittare a quella data. La scelta finale verrà assunta dai consigli di istituto entro i primi giorni di settembre ma la linea che filtra è quella di riaprire non il 14, ma il 24 settembre. L’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, ha firmato la circolare che stabilisce il possibile slittamento nelle scuole sedi di seggio elettorale. “Le istituzioni scolastiche che saranno utilizzate quali sedi della prossima consultazione referendaria del 20 e del 21 settembre – recita la circolare – hanno facoltà di determinare l’inizio delle lezioni a far data dal 24 settembre”. In Sicilia le scuole che ospiteranno le consultazioni elettorali sono circa 1.600. A Siracusa, secondo uno degli ultimi elenchi, le scuole interessate sarebbero i comprensivi Chindemi, Lombardo Radice, Falcone e Borsellino, Raiti, Verga, Costanzo, Martoglio, Wojityla, Archimede, Archia, Belvedere e Ortigia insieme agli istituti superiori Insolera, Rizza, Agrario e Quintiliano. Dieci giorni in più, in buona parte dei casi, quindi, per farsi trovare quanto più preparati possibile all’avvio dell’anno scolastico, in attesa ad esempio dei banchi monoposto, che in Sicilia dovrebbero arrivare non prima di ottobre, e di una serie di altri aspetti che sono in fase di definizione proprio in questi giorni.
Lo slittamento potrebbe essere una buona notizia nel capoluogo, dove, secondo quanto annunciato dall’assessore alle politiche scolastiche, Pierpaolo Coppa, i lavori necessari e i locali in affitto recuperati come immobili aggiuntivi, saranno rispettivamente completati e reperibili in un mese circa, alcuni prima (tre settimane), altri dopo. In provincia di Siracusa i dirigenti scolastici non sembrano essere del migliore umore. Tante delle richieste avanzate non sono ancora state evase. Poche certezze per i presidi, quindi, ma tante preoccupazioni.
Ecco perchè l’impostazione, nel territorio, sarebbe indirizzata verso l’apertura posticipata, laddove possibile. In ogni caso, andranno mantenuti i 208 giorni di lezione necessari. Questo vuol dire organizzare i tempi scolastici tenendone conto: apertura il sabato, ad esempio e/o chiusura dell’anno scolastico posticipata di qualche giorno (magari il 10 anzichè il 6 giugno). Ancora una volta si deve parlare di work in progress a poco più di due settimane dal fatidico 14 settembre.

 

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