Siracusa sotto i rifiuti: sciopero nazionale, i netturbini incrociano le braccia

 Siracusa sotto i rifiuti: sciopero nazionale, i netturbini incrociano le braccia

Cassonetti stracolmi di rifiuti a Siracusa come in diversi centri della provincia. E’un lunedì da incubo sul fronte dell’igiene urbana per via dello sciopero nazionale del settore. Massiccia l’adesione nel capoluogo, con i sacchetti abbandonati spesso anche a terra, in strada.
I sindacati di categoria, in maniera unitaria, fanno fronte comune contro Utilitalia e Assoambiente, contestandone la linea d’azione. Le organizzazioni sindacali chiedono il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Uno sciopero “contro i licenziamenti facili”, visto che- queste le ragioni espresse dalle sigle sindacali- “Utilitalia e Assoabmiente vogliono approfittare del Jobs Act per trasformare ogni passaggio di azienda in una concreta minaccia di licenziamento”.
Un tema attuale a Siracusa, dove l’Igm – attualmente in proroga fino al 31 maggio – non si è aggiudicata la gara per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti con conseguente incertezza sul passaggio del personale alla nuova società, la “Ambiente 2.0″.
Ad Augusta il sindaco, Cettina Di Pietro, ha invitato i cittadini a conferire i rifiuti nei cassonetti solo a partire da martedì.

Alta l’adesione secondo la Fit Cisl di Siracusa, Alessandro Valenti. Nel territorio avrebbe aderito oltre il 90 per cento dei lavoratori. Sit in davanti la prefettura, “per rappresentare il malessere- spiega l’esponente del sindacato- verso una condizione lavorativ che esige rispetto e la massima considerazione. Protesta indetta ad oltranza dal sindacato nazionale. Uno sciopero- conclude- che chiede alle imprese di riconsiderare la loro azione”. Sulla stessa linea il pensiero di Paolo Sanzaro, segretario territoriale della Cisl Ragusa-Siracusa, che questa mattina è stato in piazza con i lavoratori in piazza Archimede.  “In alcune aziende della provincia-spiega-  abbiamo avuto il 100 per cento di adesione .  Questo sciopero è un atto di dignità e di grande responsabilità di questa categoria. Questi lavoratori garantiscono un servizio essenziale per le nostre città e, proprio per questo, vanno tutelati e rispettati.»

 

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