Solarino ritira i bandi di progettazione a un euro, la soddisfazione dell'Ordine degli Architetti

 Solarino ritira i bandi di progettazione a un euro, la soddisfazione dell'Ordine degli Architetti

Alla fine il sindaco, Emanuele Scorpo ha deciso di ritirarli. Revocati i bandi che prevedevano per la progettazione di lavori di efficientamento delle scuole Archimede e Papa Giovanni XXIII un compenso pari a un euro, ma 38 mila per il direttore dei lavori. Le polemiche che hanno sommerso l’amministrazione comunale,hanno convinto il primo cittadino a scegliere la strada della diplomazia. Nonostante la ferma convinzione che non ci fosse nulla di irregolare dal punto di vista legislativo, quindi, i bandi sono stati ritirati. L’Ordine degli Architetti di Siracusa aveva espresso forti perplessità sulla scelta del Comune, con un’istanza per l’attivazione del procedimento di autotutela, diffidando il Comune a ritirare gli avvisi che avevano destato scalpore tra gli addetti ai lavori.  “Questo atto di revoca – dichiara Francesco Giunta, Presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Siracusa – rappresenta per noi l’affermazione di un principio costituzionale fondamentale secondo il quale il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. “Riteniamo – conclude Giunta – che sia dovere degli Ordini Professionali custodire tale principio con il supporto di ogni azione utile a fermare gli atti lesivi della dignità professionale”. Lilia Cannarella, vicepresidente del Consiglio nazionale dell’ordine, considera indispensabile rafforzare il collegamento tra equo compenso e parametri ministeriali per renderli criterio di riferimento vincolante, tanto per le PA quanto per la committenza privata. “Siamo liberi professionisti ed a favore della concorrenza centrata sulla qualità delle prestazioni nell’interesse dei cittadini e del Paese – dichiara la Cannarella – non siamo più disposti ad accettare passivamente una competitività basata esclusivamente sui ribassi monetari chiaramente finalizzata a tutelare gli interessi dei grandi gruppi finanziari”.

 

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