Sono tornati a Siracusa i due volontari modicani aggrediti nei giorni scorsi alla Fanusa

 Sono tornati a Siracusa i due volontari modicani aggrediti nei giorni scorsi alla Fanusa

“Nonostante tutto, i nostri volontari sono tornati a dare una mano alla città di Siracusa che ancora è costretta ad affrontare gli strascichi dell’alluvione della scorsa settimana. Fiero di loro come sindaco e come cittadino modicano”. Così Ignazio Abbate, primo cittadino di Modica, ha voluto salutare – non senza orgoglio – la loro scelta di tornare a Siracusa dopo essere stati aggrediti alla Fanusa, durante le operazioni di soccorso alla popolazione rimasta bloccata in casa per via degli allagamenti causati da Apollo.
Uno dei volontari è stato spedito in ospedale da un 50enne che gli ha sferrato due pugni. Secondo una ricostruzione, sarebbe andato in escandescenza perché chiedeva di transitare urgentemente con la sua automobile in un passaggio stradale che era limitato dalla presenza di alcune auto parcheggiate. Prima parole pesanti all’indirizzo di una volontaria di 24 anni, poi un colpo alla testa al padre che si era interposto per salvaguardare la figlia e quindi almeno un pugno a un altro volontario che arrivava in soccorso.
L’episodio è stato duramente condannato anche dal prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, dal sindaco Francesco Italia e dal capo del Dipartimento regionale di Protezione Civile, Salvo Cocina.
Raffaele Sortino e Antonio Pasqua, questi i nomi dei uomini, avevano già anticipato la loro volontà di tornare a Siracusa, nonostante il bruttissimo accadimento. Vogliamo ringraziare tutti quelli che ci hanno chiamato ed espresso vicinanza: dal presidente della Regione, Nello Musumeci, al presidente nazionale dell’associazione di protezione civile, Curcio. Siamo dispiaciuti, amareggiati, ma le persone come noi vanno avanti senza rimuginare troppo”.

 

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