Storie di solidarietà inaspettata: “Così aiutiamo chi è ancora bloccato in casa”

 Storie di solidarietà inaspettata: “Così aiutiamo chi è ancora bloccato in casa”

Un senso di comunità che forse nemmeno chi ne sta beneficiando si aspettava.

Siracusa, dopo il Medicane Apollo, si dimostra solidale. Una generosità che emerge nei piccoli, grandi gesti di chi fa parte di associazioni impegnate nel sociale e nel soccorso,  ma anche nelle azioni di singoli cittadini, che stanno mettendo a disposizione le proprie competenze e il proprio mestiere per aiutare chi affronta particolari disagi ancora adesso che il sole è tornato a splendere sulla provincia.

Queste sono giornate ancora molto complicate per qualcuno. Lo sanno bene quanti sono ancora bloccati in casa,  soprattutto nelle contrade marine, perché il livello dell’acqua resta alto e proibitivo. Lo sa chi non può usare la propria auto perché la strada in cui è parcheggiata o il giardino di casa è impraticabile.

Tra chi ha deciso di agire in maniera concreta figura Salvo Scatà, che si occupa di soccorso stradale. Dispone dei mezzi necessari e, con il suo carro attrezzi, si è messo a disposizione, gratuitamente, laddove necessario, i veicoli rimasti in panne. E siccome, per fortuna, anche la solidarietà è contagiosa, dopo il suo esempio, altre ditte stanno facendo altrettanto.

“Ho effettuato i primi interventi- racconta- In altri casi l’acqua è ancora talmente alta da non rendere possibile nemmeno l’intervento dei mezzi specializzati. Nei prossimi giorni ci riproveremo. Mi è sembrato giusto fare quello che posso in questa circostanza straordinaria”. Non è la prima volta, del resto. “Alcuni anni fa ho agito alla stessa maniera al Villaggio Miano- racconta- che si ritrovava in una situazione complessa a causa di allagamenti legati anche in quel caso ad un’ondata di forte maltempo” .

Ci sono, poi, persone come Roberto Incremona. Ha una polleria e gastronomia e già nei giorni più difficile si è messo a disposizione per cucinare pasti caldi a chi ne avesse, in quelle terribili ore, bisogno perchè  magari non poteva rientrare in casa. “E’ il minimo che possa fare-commenta Incremona-  ed è un piacere. Abbiamo anche messo la nostra cucina a disposizione dei Ross. Quando, senza pensarci troppo, abbiamo deciso di fare la nostra parte, l’unica speranza che ci animava era che tutto passasse presto”.

E poi ci sono situazioni specifiche, anziani, ad esempio, che vivono soli e non hanno la possibilità di spostarsi. Capita, come è successo ieri, che vengano accompagnati dal medico o a sottoporsi all’indispensabile seduta di dialisi dai volontari della Protezione Civile o addirittura da vicini di casa che, disponendo di Suv, hanno la possibilità di percorrere strade per altri mezzi proibitive. Qualcuno fa la spesa per tutti, inoltre, poi la distribuisce casa per casa.

Intanto- e questo regala la speranza che l’emergenza stia finendo per tutti-  il livello dell’acqua nelle strade allagate sembra scendere, complice il bel tempo di queste ore.

 

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