"Termoutilizzatori" sinonimo di "inceneritori": coro di No alla realizzazione in Sicilia

 "Termoutilizzatori" sinonimo di "inceneritori": coro di No alla realizzazione in Sicilia

E’ un coro di “no” quello che si leva al proposto piano della giunta Musumeci. Il governo regionale vuole realizzare due inceneritori in Sicilia, per risolvere la cronica emergenza rifiuti uscendo dalla logica delle di scariche. La proposta piace agli alleati, in primis la Lega. Ma trova il no del Movimento 5 Stelle. “Sembra che la pandemia non ci abbia insegnato nulla. Tornano infatti le solite insalubri soluzioni. Non lo permetteremo. Il M5S ha già una volta bloccato la realizzazione di un inceneritore in Sicilia, nella Valle del Mela, e non intendiamo retrocedere adesso. Mi preoccupa l’incapacità di chi governa la Regione di guardare al futuro, verso l’economia circolare e verso la bioeconomia”, le parole del sottosegretario all’istruzione, la messine Floridia. “I termoutilizzatori dovrebbero essere costruiti da privati, sotto il controllo della stessa Regione Siciliana. Mi sono sempre battuta per impedire la realizzazione degli inceneritori sul nostro territorio e di certo non ci fermeremo adesso. La salute dei cittadini ha la priorità. La soluzione proposta da Musumeci – prosegue la Floridia – inoltre desta diverse perplessità tecniche. Una su tutte che il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani non prevede la localizzazione degli impianti né la tecnologia utilizzata. Mi sembra proprio anacronistico che, mentre il Governo Nazionale presenta il PNRR rivolto al green e il Piano Rigenerazione scuola per educare i giovani alla sostenibilità e al riciclo, la Regione Sicilia proponga ancora i termoutilizzatori”.
Durissimo il mondo ambientalista. “Con il bando pubblicato per la realizzazione di due inceneritori, il governo Musumeci getta la maschera e pubblicamente ammette di essere incapace e miope. Questa decisione, che sancisce il suo fallimento nella gestione dei rifiuti, fa piombare la Sicilia nel medioevo. Musumeci decide di non decidere: niente nuovi impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti, niente chiusura delle discariche, niente potenziamento della differenziata. In un’Europa che decide di uscire dall’incenerimento, la Sicilia imbocca la strada opposta, che, lo ribadiamo da anni, non servirà a niente”, dicono in una nota congiunta Franco Andaloro, presidente WWF Sicilia, Manuela Leone, presidente Rifiuti zero Sicilia, e Gianfranco Zanna, presidente Legambiente Sicilia.
“L’obiettivo ‘discarica zero’ grazie agli inceneritori non è credibile: fermerebbe la raccolta differenziata, rallenterebbe la raccolta domiciliare dei comuni già in difficoltà per la mancanza di impianti a cui conferire la differenziata e si produrrebbe comunque dal 22 al 27% di scorie speciali da smaltire in qualche nuova discarica. La costruzione e la loro messa in funzione richiederebbero almeno 7 anni; sarebbe molto più onerosa di altre soluzioni e non si ripagherebbe prima di 20 anni. Lanciamo una mobilitazione che non riguarda solo gli ambientalisti, ma tutti i siciliani che non vogliono vedere bruciato il loro futuro insieme ai rifiuti”.
La Rete dei Comitati Territoriali Siciliani ha lanciato una mobilitazione virtuale. “Invitamo forze politiche, associazioni, cittadine e cittadini a partecipare ad una grande assemblea virtuale venerdì 2 luglio alle ore 18.30 per costruire assieme una grande ondata di mobilitazione contro la costruzione degli inceneritori in Sicilia”.

 

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