Trapianto con organo infetto, Civico di Palermo condannato a risarcire famiglia siracusana

 Trapianto con organo infetto, Civico di Palermo condannato a risarcire famiglia siracusana

Si è chiusa in via definitiva, con un accordo transattivo sulla quantificazione degli interessi, una lunga e complessa vicenda giudiziaria di responsabilità sanitaria che ha visto protagonista l’ARNAS Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo.
Il Tribunale civile di Palermo, con una sentenza emessa nel 2022 e confermata in appello nel 2024, ha riconosciuto la responsabilità dell’ospedale per il decesso di un paziente originario della provincia di Siracusa. L’uomo era stato sottoposto a trapianto con un organo proveniente da un donatore affetto da epatite C. Secondo i giudici, i sanitari avrebbero erroneamente classificato il paziente come già portatore del virus, omettendo inoltre l’espianto dell’organo una volta constatato l’insuccesso dell’intervento.
La decisione, ormai passata in giudicato, ha accertato il nesso causale tra le condotte colpose del nosocomio e la morte del paziente, riconoscendo alla famiglia un risarcimento milionario per i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti. Determinante, in fase processuale, è stato il lavoro peritale che ha confermato l’origine iatrogena dell’infezione e sottolineato come l’utilizzo di un organo da donatore HCV positivo non sarebbe stato giustificato neppure nel caso in cui il paziente fosse stato realmente affetto dal virus, trattandosi di pratica da riservare solo a condizioni estreme e in assenza di alternative.
La famiglia, assistita dall’avvocato Cesare Gervasi del Foro di Siracusa, ha potuto dimostrare la responsabilità dell’ospedale grazie a un’accurata ricostruzione tecnica, supportata da una perizia medico-legale firmata dal professor Orazio Cascio e dal dottor Fortunato Stimoli.
I familiari su dicono ora soddisfatti per una battaglia giudiziaria che non aveva soltanto l’obiettivo di ottenere giustizia per la perdita subita, ma anche di far emergere un grave episodio di malasanità.

Foto archivio

 

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