“Troppi italiani rinunciano a curarsi, cambiare passo”: affondo dell’Ugl dopo i dati Istat
“I dati diffusi oggi dall’Istat rappresentano un segnale d’allarme che non può essere ignorato: nel 2024, 5,8 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi, pari al 9,9% della popolazione, contro i 4,5 milioni del 2023. È un aumento drammatico che conferma la profonda crisi del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
Ad affrontare il tema è Antonio Galioto dell’Ugl di Siracusa.
“I dati-ricorda- sono stati esposti nell’audizione del presidente Istat Francesco Maria Chelli presso le Commissioni Bilancio di Senato e Camera.
La principale causa di rinuncia alle cure resta l’allungamento delle liste d’attesa, che da anni denunciamo come una vera emergenza nazionale. Riconosciamo che l’intervento del Ministero della Salute per affrontare il problema sia stato lungimirante e necessario, ma i risultati concreti non sono ancora arrivati. Serve un cambio di direzione immediato: le difficoltà organizzative, la carenza di personale e le differenze territoriali continuano a lasciare milioni di cittadini senza risposte”.
Secondo Galioto a questo “si aggiungono le crescenti difficoltà economiche delle famiglie e la scarsa accessibilità delle strutture sanitarie, in particolare non solo nel Mezzogiorno, ma anche nella realtà siciliana che è in continuo degrado: liste senza fine, cittadini costretti a rivolgersi al privato sempre se hanno le possibilità economiche, altrimenti sono costretti a non curarsi . Tutto questo è inaccettabile, ed è inaccettabile che la salute diventi una questione di reddito o di residenza”.
Galioto auspica “seri provvedimenti per le assunzioni di medici e infermieri e per l’adeguamento delle strutture con apparecchiature di nuova generazione per una vera prevenzione, così da evitare, nel caso della Sicilia, i ben noti viaggi della speranza verso altre Regioni”.
Immagine generata con IA














