Un futuro per il depuratore Ias, le parole della politica

 Un futuro per il depuratore Ias, le parole della politica

“Bisogna fare in fretta, il tempo non è una variabile indifferente. Quando a settembre 2026 si staccheranno ii grandi player industriali, il sistema regionale dovrà farsi trovare pronto e già organizzato. Altrimenti sarà l’ennesima emergenza ambientale e sociale del siracusano a cui Schifani ed il centrodestra dimostreranno di non saper fare fronte”. Lo ha detto il parlamentare Filippo Scerra (M5S), intervenuto alla seduta aperta di Consiglio comunale a Siracusa dedicata alla discussione del futuro del depuratore consortile gestito da Ias.
“Il governo regionale deve assumersi le sue responsabilità in questa vicenda. Per l’impianto, che è di proprietà regionale, avevamo già sollecitato uno studio di fattibilità sui due assetti possibili ed immaginabili per l’immediato futuro”, ricorda Scerra. “Per questo motivo torniamo a sollecitare la convocazione di un tavolo tecnico regionale in cui valutare e decidere il percorso che possa garantire un futuro al depuratore consortile ed ai suoi lavoratori, aumentando al contempo la capacità di depurazione del siracusano. Ma non c’è più tempo da perdere. La Regione dimostri di saper regolare, e non solo subire, i fenomeni”.
La vicenda Ias rimane strettamente legata anche al futuro della zona industriale siracusana. Nei giorni scorsi, Filippo Scerra e l’eurodeputato Giuseppe Antoci hanno scritto al vice commissario esecutivo Fitto, sollevando così anche in chiave europea il nodo della transizione e dello sviluppo di uno dei principali asset energetici del Paese, “su cui l’azione del governo sin qui ha lasciato molto a desiderare nonostante sbandierate soluzioni che, alla prova dei fatti, hanno già dimostrato tutti i loro pericolosi limiti”.
Anche il deputato regionale del Pd e sindaco di Solarino, Tiziano Spada, ha preso la parola. “Ho ribadito come la mancanza di interventi strategici negli anni abbia progressivamente compromesso la tenuta del sistema fino al suo sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. Il grande assente in questa vicenda è stato il governo regionale, guidato dal presidente Renato Schifani, che ad oggi non ha ancora definito quali e quanti investimenti intende destinare per garantire continuità lavorativa a quello che, a ragione, è stato definito il fegato della zona industriale di Siracusa. Con senso di responsabilità ritengo che questa non possa essere una battaglia di parte”, ha detto Spada.
“Oggi è necessario costruire le condizioni affinché gli errori e la cattiva gestione del passato non compromettano la possibilità di dotare il territorio di uno strumento essenziale per la zona industriale, uno strumento che potrebbe essere ripensato e utilizzato anche dai Comuni che attualmente scaricano le acque di depurazione nel Porto Grande di Siracusa, come Siracusa, Floridia e Solarino, senza che ciò comporti ulteriori aggravi sulle bollette dei cittadini, già gravati da un carico fiscale significativo”.
Per Marco Carianni, sindaco di Floridia, “in questa situazione è giusto che i sindaci decidano insieme, dopo un confronto serio con le parti sindacali, quale debba essere il futuro della depurazione nel territorio siracusano”. Nessun dubbio per Floridia. “La volontà della città che rappresento è di portare avanti il collegamento a Ias poiché è intollerabile che si continui a scaricare nel Porto Grande di Siracusa, ma bisogna porre l’accento su alcuni temi importanti. Serve un dibattito da portare avanti con serietà e grande senso di responsabilità, che in alcuni momenti si è dimostrato di non avere, altrimenti la situazione oggi sarebbe diversa. Sono d’accordo sulla tutela dei lavoratori di Ias e sull’impegno a rendere la situazione compatibile con la vicenda ambientale, ma ritengo di dover tutelare anche i cittadini di Floridia. La nostra disponibilità al confronto è notoria, adesso serve lavorare tutti insieme”.

 

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