Undicenne ricoverato in Psichiatria a Siracusa, “ludopatia”. Scoppia la polemica
E’ un caso, anche politico, il ricovero di un ragazzino di 11 anni nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Umberto I di Siracusa. La presenza del minore in un reparto delicato e destinato ad adulti ha sollevato critiche e perplessità. Secondo le poche informazioni disponibili, nei giorni scorsi sarebbe stato sottoposto ad un Aso che avrebbe anche richiesto la permanenza nel reparto, in base ad alcune caratteristiche emerse.
Alla decisione, spiegano fonti sanitarie, si è arrivati in stretto raccordo tra tutte le autorità competenti, valutando l’eccezionalità della situazione e contemperandola alla necessità di evitare aggravamenti in un quadro generico molto complicato.
“Il bambino, di origine albanese, abbandonato dai genitori, è giunto in ospedale con una crisi da ludopatia e probabile intossicazione da cocaina. Bisognava portarlo come ci viene detto da medici ed esperti nell’immediatezza in un reparto di pediatria e farlo seguire con operatori specializzati e secondo protocolli specifici e non lasciarlo durante la la degenza in promiscuità con adulti. Presenteremo un’interrogazione al ministro Schillaci per chiedere chiarimenti consapevoli dell’azione sbagliata che è stata intrapresa”, lo affermano i deputati di Fdi Alfredo Antoniozzi e Luca Cannata.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Solarino, Tiziano Spada, deputato regionale del Pd. L’undicenne è infatti ospite di una struttura convenzionata con la Regione che ha sede nel suo Comune e proviene dal catanese. “Nel mio ruolo di sindaco mi sono limitato a disporre l’Accertamento Sanitario Obbligatorio per tutelare il minore stesso, dopo che gli uffici comunali hanno sentito il tutore del minore e il giudice tutelare del Tribunale dei Minori di Catania, con relativo consenso espresso. La questione adesso riguarda l’Azienda Sanitaria e il Tribunale dei Minori, in cui ho piena fiducia secondo quelle che saranno le procedure da seguire, nell’interesse esclusivo del bambino. Chi continua ad attribuire responsabilità al sottoscritto, adoperando ricostruzioni lontane dalla verità sulle procedure adottate, sappia che ho già dato mandato ai miei legali di agire”.














