Vaccini nelle farmacie, Vinciullo fa arrabbiare Federfarma: “Tema sanitario, non politico”

 Vaccini nelle farmacie, Vinciullo fa arrabbiare Federfarma: “Tema sanitario, non politico”

“Autorizzare tutte le farmacie ad eseguire vaccinazioni anti-covid”. La richiesta parte da Enzo Vinciullo e dal suo movimento politico Siracusa Protagonista. “Al fine di ridurre le innumerevoli ed estenuanti file di pazienti che attendono la vaccinazione anticovid, con il conseguente rischio di diffusione del virus ed il relativo contagio, sarebbe opportuno coinvolgere le farmacie private con una modifica sostanziale delle procedure di accreditamento e di esecutività operativa”, dice Vinciullo.
“Allo stato, il farmacista, per poter aderire al programma/esecuzione dei vaccini anticovid, deve frequentare un corso che lo abiliterebbe ad assolvere a tale compito. E’ ovvio che un corso online non può distribuire patenti di competenza medica sia per quanto concerne la valutazione dei dati anamnestici che l’eventuale insorgenza di effetti collaterali, che richiedono, oltre alla competenza medica, anche la presenza di un’ambulanza o di un soccorso privato per far fronte ad un’emergenza o ad un eventuale prosieguo delle cure in ambiente ospedaliero”.
All’ex deputato regionale replica subito il presidente di Federfarma Siracusa, Salvo Caruso, che rivendica con orgoglio i numeri delle vaccinazioni in farmacia. “Abbiamo inoculato quasi diecimila dosi in poco più di un mese di attività. Un lavoro svolto con competenza e professionalità, da persone che fino al giorno prima non giocavano all’allegro chirurgo. Perché il farmacista non è un sanitario solo quando tutti sono in lockdown e le farmacie, invece, restano aperte pur di garantire il servizio. Il farmacista è un sanitario sempre”, ribadisce Caruso per rispondere ai dubbi di Vinciullo.
“Il nostro è un risultato di tutto rispetto, per il quale non ci è stato comunicato un solo caso di fenomeni avversi. I medici in attività sono già autorizzati da mesi a fare quanto chiede Vinciullo e se ci è stato chiesto di fare la nostra parte, è probabile che il solo contributo di questi attori non fosse sufficiente. Resto a disposizione per colmare qualunque ulteriore lacuna su un campo che dovrebbe restare il più sanitario e meno politico possibile”.
Il già presidente della Commissione Bilancio Ars, però, non ci sta.
“Premesso che non ho alcuna lacuna da colmare e certamente non sarà il presidente di Federfarma a potermi dare lezioni, vorrei ricordare che ancora oggi ai singoli cittadini, ai partiti e ai movimenti politici spetta il diritto-dovere di fare proposte e non sarà certamente il presidente di Federfarma a mettermi il bavaglio, dal momento che, fino ad oggi, non ci è riuscito nessuno”, dice stizzito Vinciullo. “Ribadisco la validità della proposta da me sostenuta e che ha l’obiettivo di permettere a tutte le farmacie, nessuna esclusa e quindi anche quelle dove i farmacisti non sono disponibili, di poter aiutare il sistema sanitario a vaccinare quante più persone possibili. Ho apprezzato, continuo ad apprezzare e ad essere riconoscente a tutti i farmacisti d’Italia per il lavoro svolto, ma vorrei ricordare che in provincia di Siracusa siamo 404 mila e che per tre dosi di vaccino significa che bisogna vaccinare 1.212.000 volte le persone. A fronte di 1.212.000 volte, le farmacie hanno fatto 10.000 vaccini, un risultato straordinario preso nel suo essere, ma infinitesimo se consideriamo quanti devono essere i vaccini che devono essere fatti in provincia di Siracusa”.

 

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