Villa Abela, un condominio al suo posto. Il costruttore punta Granata

 Villa Abela, un condominio al suo posto. Il costruttore punta Granata

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Al posto di Villa Abela sorgerà un condominio lusso con vista mare. Ieri avviate le operazioni di demolizione, dopo il via libera della Soprintendenza. Ma la vicenda non è ancora conclusa e rischia di trasformarsi in uno scontro tra il costruttore edile, Massimo Riili, e l’assessore Fabio Granata. I due, fin qui, non se le sono mandate a dire. E ora la vicenda potrebbe approdare nelle aule di un tribunale.
Riili sarebbe pronto ad adire le vie legali, in primo luogo nei confronti dell’assessore Fabio Granata, “che ha rilasciato dichiarazioni diffamatorie nei confronti dell’impresa”.
Al sindaco, Francesco Italia, l’imprenditore chiede la rimozione di Granata dalla giunta. “Ha usato questa vicenda per farne un cavallo di battaglia per acquisire un consenso politico perduto-dice l’imprenditore- La polemica creata ad arte nelle scorse settimane è stata immotivata, inutile e pretestuosa”. Riili ribadisce come “tutto, fin dall’inizio, fosse perfettamente regolare e trasparente”.
Un percorso autorizzato “e adesso nuovamente autorizzato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, passaggio comunque in più e, per gli aspetti di sua competenza, dal Comune”. Il costruttore ricorda che “la richiesta di concessione risale ad  anni fa e tutte le verifiche del caso sono state, in quest’arco di tempo, condotte”, con il “via libera” all’apertura del cantiere.
“Villa Abela, che in tanti hanno difeso come fosse un bene imprescindibile della città- ribadisce- non vale assolutamente più degli oltre due milioni di euro che il mercato prevede per edifici posti in quell’area. Non è una Villa in stile Liberty e questo è stato appurato a suo tempo e adesso nuovamente dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. I proprietari non sono riusciti a vendere la villa. Altrimenti immagino l’avrebbero fatto”.
Riili contesta anche l’atto di indirizzo approvato dalla giunta, con il quale l’esecutivo chiedeva verifiche sull’iter che aveva condotto al “via libera” al progetto di realizzazione del condominio nei pressi delle latomie. “Un atto di indirizzo politico avrebbe dovuto proporre di rivedere, eventualmente, il piano regolatore per quella fascia. Perchè è tutto regolare, tutto perfettamente lineare. Non ci sono vincoli e noi stiamo costruendo un condominio al posto di un vecchio casolare, nè più, nè meno. Tutte le altre considerazioni fatte sono frutto di ignoranza o malafede”.

 

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