Villaggio per i braccianti stranieri a Cassibile, entrano i primi ospiti ma solo dopo il tampone

 Villaggio per i braccianti stranieri a Cassibile, entrano i primi ospiti ma solo dopo il tampone

In queste ore, i primi ospiti “entrano” nell’ostello per braccianti stagionali di Cassibile. Sono circa un ventina e dopo l’esito del tampone, a cui sono stati sottoposti per rispettare i protocolli anti-covid, potranno prendere posto nei moduli abitativi destinati all’accoglienza dei lavoratori stagionali, allestiti nell’area di contrada Palazzo.
I venti braccianti si sono presentati allo sportello allestito nei locali della circoscrizione di Cassibile, per presentare la richiesta di ospitalità. Hanno presentato il contratto di lavoro ed il permesso di soggiorno, requisiti essenziali per poter accedere al villaggio dell’accoglienza. Attendevano da diverse settimane l’apertura della struttura ed alla notizia del taglio del nastro non hanno perso un secondo, anche grazie alle informazioni che le associazioni del terzo settore ed i sindacati non hanno fatto mancare in queste ultime giornate.
Lo stesso, chiaramente, potranno farlo anche gli altri stagionali stranieri che necessitano di una sistemazione abitativa. Per tutti sempre richiesto un tampone nelle 24 ore che precedono l’accesso alla struttura.
Il villaggio può accogliere circa 80 persone, nei suoi 17 moduli oltre ai servizi. Difficile, però, che si arrivi al tutto esaurito già durante l’attuale stagione di raccolta. A maggio, le operazioni nelle campagne si stanno quasi concludendo e poi ci sono alcune variabili che hanno già avuto una diretta incidenza sulla presenza di braccianti stagionali stranieri sul territorio. Ad esempio, la raccolta della patata è in gran parte ferma per mancanza di acquirenti del prodotto, a quanto pare a causa della crisi covid. Diversi braccianti, poi, nelle settimane scorse sono tornati nei loro luoghi di residenza abituale, proprio per l’assenza di lavoro ed anche per l’impossibilità di creare baraccopoli, come negli scorsi anni, in attesa di sviluppi lavorativi. Tra quelli rimasti, diversi hanno già trovato un alloggio alternativo in affitto.
L’assessorato regionale alle Politiche Sociali gestisce la struttura di contrada Palazzo. Garantiti un servizio di sorveglianza h 24 del campo, la pulizia quotidiana e la sanificazione nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e di prevenzione del contagio Covid-19. Ai lavoratori ospiti saranno distribuiti settimanalmente kit individuali per l’igiene personale. Negli spazi esterni è previsto, inoltre, un servizio di cucina per garantire la distribuzione di un pasto completo giornaliero. Sarà assicurato, infine, in accordo con il Comune di Siracusa, un sistema di conferimento e smaltimento dei rifiuti.
“È in corso di definizione – ha spiegato l’assessore regionale alle Politiche sociali, Antonio Scavone – la procedura per l’affidamento dei servizi di mobilità e sanità. L’obiettivo è quello di contrastare i fenomeni di caporalato anche attraverso un servizio di trasporto sperimentale, tramite van, per facilitare la mobilità connessa al lavoro. Inoltre, le unità mobili sanitarie permetteranno sia l’erogazione diretta di servizi sanitari sia l’accompagnamento presso le strutture pubbliche del territorio”.

 

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