Voglia di ospedale provinciale ma la Regione ha già deciso: è ospedale di Siracusa

 Voglia di ospedale provinciale ma la Regione ha già deciso: è ospedale di Siracusa

Improvvisamente, si risveglia la discussione attorno alla realizzazione del nuovo ospedale. Purtroppo però con ritardo rispetto ai tempi della Regione, che a luglio ha già deciso che tipo di ospedale dovrà avere il capoluogo aretuseo. Dea di primo livello, ovvero come l’ospedale di Scicli o il Trigona-Di Maria. Niente respiro provinciale quindi niente Dea di secondo livello. La promozione non c’è stata, nonostante un numero di abitati/provincia superiore a quello di Ragusa.
Eppure è proprio dalla provincia che adesso i sindaci fanno sentire la loro voce, relativamente all’ospedale del capoluogo. Convocata anche l’assemblea dei sindaci. Dopo il sindaco di Palazzolo, Salvo Gallo, prende parola adesso il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta. “Serve una valutazione più approfondita rispetto all’ubicazione del nuovo ospedale che, seppur attualmente classificato di secondo livello (in realtà primo livello, più basso, ndr) servirà comunque a garantire assistenza sanitaria all’intera provincia di Siracusa e, nello specifico, anche alla zona industriale dove ricadono le vie di fuga della città di Siracusa”.
“Invito tutti a trovare un’area strategica che sia lontana dalle insidie della viabilità cittadina e che invece sia facilmente raggiungibile e sopratutto con la massima velocità, per questo sollecito chi di dovere e quindi pure le autorità sanitarie a valutare la mia proposta di utilizzare l’area prossima allo svincolo autostradale Siracusa Nord in territorio di Melilli precisamente a Città Giardino”.
Rimane il problema di fondo: per la Regione l’ospedale da costruire è un nosocomio cittadino e non provinciale. E’ l’ospedale di Siracusa e non della provincia.
Soddisfazione via espressa invece dal Comitato per il Nuovo Ospedale. “Importante realizzare un efficace sistema viario per raggiungere rapidamente il nuovo ospedale nei tre punti di accesso previsti nell’area, decongestionando così il traffico della Pizzuta dove vivono migliaia di famiglie”. Anche il Comitato, però, accarezza il sogno di un ospedale provinciale. La sola emodinamica, però, non è sufficiente.

 

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