Continua l’agitazione dei lavoratori metalmeccanici della zona industriale di Siracusa che chiedono il rinnovo dell’accordo integrativo. Presidio questa mattina alle portinerie sud con rallentamento nel cambio turno e nelle operazioni di entrata ed uscita dagli stabilimenti.
Le sigle sindacali di categoria (Fim, Fiom e Uilm) avevano già sollevato il problema e richiesto l’integrativo aziendale. In una nota dei giorni scorsi, i segretari provinciali Angelo Sardella, Antonio Recano e Giorgio Miozzi rivendicavano “una contrattazione di secondo livello, capace di redistribuire parte di quanto prodotto
con l’impegno e il sacrificio dei metalmeccanici”.
Srm Centro Studi e Ricerche nel primo bollettino del 2023 – secondo quanto riportano dai sindacati – hanno segnalato in ripresa l’economia siciliana, con la crescita dell’interscambio dei prodotti petroliferi con Isab Goi protagonista.
“Per Fim Fiom e Uilm, non è più il tempo delle parole-dichiarano i segretari -Occorre mettere in equilibrio un intero sistema e ridare valore al lavoro metalmeccanico, confermando una contrattazione di secondo livello capace di redistribuire parte di quanto “prodotto” con il loro impegno e il loro sacrificio. Dal punto di vista metalmeccanico occorre dare concretezza alle richieste salariali evidenziate nella piattaforma dell’integrativo presentata. E bisogna farlo ora. Fim, Fiom e Uilm, sentiti i lavoratori in assemblea con lo sciopero di questa mattina, hanno chiesto di sostenere, ancora, questa battaglia di giustizia. E hanno riconfermato il blocco dello straordinario, disponendo un ulteriore pacchetto di 24 ore di sciopero per determinare il buon esito della vertenza. Forti di un chiaro giudizio e di un chiaro mandato da parte dei lavoratori, auspichiamo che le aziende tornino al tavolo di trattativa nel più breve tempo possibile pronte a rivedere le proprie posizioni”.
Zona industriale, sciopero dei metalmeccanici per l’integrativo aziendale
