Caso Scieri, si muove la Procura Militare: ex caporale rifiuta il test del Dna

 Caso Scieri, si muove la Procura Militare: ex caporale rifiuta il test del Dna

Per la morte del parà siracusano Lele Scieri, avvenuta nell’agosto del 1999 all’interno della caserma Gamerra di Pisa, si muove anche la procura militare di Roma che aveva chiesto nelle settimane scorse la trasmissione degli atti da parte della Procura ordinaria di Pisa.
Il primo atto di questa indagine riguarda Alessandro Panella, 40 anni di Cerveteri, invitato ieri a comparire nella caserma dei carabinieri della città di residenza dove gli è stato chiesto di prestare il consenso ad un tampone salivare per il campionamento di Dna. Consenso che l’ex caporale ha negato. Lo riferisce il quotidiano “La Nazione”. I carabinieri, dopo aver identificato Panella, l’hanno informato del procedimento a suo carico da parte della giustizia militare per “violenze ad inferiore mediante omicidio in concorso” relativamente alla morte di Scieri.
La morte di Scieri è un giallo lungo due decenni che, nell’agosto del 2018 e sulla spinta degli esiti della commissione parlamentare d’inchiesta, ha visto una prima svolta: la procura di Pisa – guidata dal procuratore capo Alessandro Crini – dopo una serie di approfondimenti ha indagato, per omicidio volontario, tre commilitoni del 26enne siracusano trovato morto.
Scieri sarebbe stato vittima di nonnismo ed a lui sarebbero stati negati i soccorsi, seppur agonizzante.

 

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