A rischio la realizzazione del ccr di Mazzarrona, intanto nel rione cresce il “no” all’opera

 A rischio la realizzazione del ccr di Mazzarrona, intanto nel rione cresce il “no” all’opera

Appare in bilico la realizzazione del centro comunale di raccolta di Mazzarrona. La contrarietà espressa dai residenti ma soprattutto alcuni aspetti tecnici vedono oggi ancora in forse l’avvio dei lavori di costruzione del primo dei tre ccr urbani finanziati con circa 2 milioni di euro, dal Pnrr. Il preavviso di diniego anticipato dalla Soprintendenza non è, di per sè, insuperabile. Il Comune di Siracusa ha presentato le sue controdeduzioni. Entro 30 giorni, gli uffici dei beni culturali risponderanno. Ed in quel momento, si tireranno le somme.
Dovesse essere confermato il diniego della Soprintendenza per ragioni archeologiche (in via Don Sturzo insiste una latomia, ndr), a quel punto tutta la vicenda prenderebbe un’altra piega. Se infatti dovesse essere necessaria la delocalizzazione, ovvero lo spostamento del progetto su altra area, il rischio è quello di non fare a tempo con le scadenza imposte dal Pnrr. L’opera deve essere completa e rendicontata entro febbraio 2026. I lavori, da cronoprogramma, dovrebbero richiedere sei mesi. Altrettanti, almeno, per individuare una nuova area (con annesse indagini geologiche) e redigere il nuovo progetto. Tutto così al limite che basterebbe un minimo inghippo per mettere l’intera realizzazione a repentaglio. Lo stop alla costruzione dei tre ccr urbani finanziati potrebbe, quindi, essere un’eventualità non proprio da scartare. Se ne è discusso anche in Consiglio comunale, con i tecnici di Palazzo Vermexio che hanno messo in guardia sulla perdita del finanziamento in caso di delocalizzazione.
Intanto ieri il Comitato spontaneo dei residenti ha dato vita una manifestazione di protesta. In centinaia hanno sfilato per dire no al ccr sotto casa. I rappresentanti del Comitato hanno spiegato che il popoloso rione ha bisogno di vera riqualificazione, partendo da servizi ed opere promesse ed annunciate ma – secondo il Comitato – poi non realizzate. Ad ascoltare le rimostranze dei residenti, anche alcuni consiglieri comunali di opposizione ed il deputato regionale Carlo Gilistro. “Nelle varie campagne elettorali sono state prospettate e promesse migliorie per il quartiere, di fatto mai realizzate: parchi, centri ricreativi, sportivi e tanto altro. E ora arriva questo ccr. Non può passare il messaggio che il nostro sia il rione dei rifiuti”, afferma Lucia Buonconsiglio portavoce del Comitato. “E’ un concetto erroneo, all’opposto di qualsiasi idea di riqualificazione. Di certo, un Ccr a fianco dei condomini e non fuori dal tessuto urbano, non può essere spacciato per servizio utile alla rigenerazione di un quartiere”.

 

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