Appalti, ribassi e clausola sociale: Isab spazza le polemiche e fa chiarezza

 Appalti, ribassi e clausola sociale: Isab spazza le polemiche e fa chiarezza

Negli ultimi mesi è stata l’accusa più frequente mossa alle aziende della industriale: negli appalti, fare ricorso alla pratica del massimo ribasso. Dopo settimane in silenzio, Isab rompe gli indugi e chiarisce la sua posizione. “La pratica del massimo ribasso è una pratica sconosciuta in Isab. Le nostre gare sono tutte pubblicate sul portale web e chiunque può partecipare senza alcun obbligo o vincolo di prezzo o di quotazione”, recita una nota ufficiale della società.
“Nessuna costrizione o compressione è esercitata sul numero di persone da utilizzare, sulle risorse da impiegare, sull’organizzazione o sulle condizioni economiche offerte in fase di gara dall’appaltatore”, continua Isab che chiarisce anche il passaggio relativo alla clausola sociale che “in tanti Contratti Collettivi Nazionali come quello Metalmeccanico non esiste”. Quanto alla vertenza Pontisol, “il contratto collettivo nazionale dei lavoratori era appunto quello Metalmeccanico. La clausola sociale è un vincolo contrattuale tipico, in genere, dei contratti di servizi ed anche in questi casi applicabile con alcune limitazioni ed alcune restrizioni. In merito a Pontisol, questa era un subappaltatore di un appaltatore di Isab, ecco perché in questo caso non vi è stata alcuna ditta subentrante che avesse potuto eventualmente assorbire il personale. La situazione si è ulteriormente aggravata quando la Pontisol ha deciso di cessare le attività. Di entrambe le circostanze il sindacato è a conoscenza”.
Intanto, i numeri del personale dell’indotto Isab nel periodo 2014-2018 fa segnare un sostanziale equilibrio fra chi entra e chi esce.

 

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