Assolta dopo 13 anni: non era una grossista della cocaina

 Assolta dopo 13 anni: non era una grossista della cocaina

Assolta dal giudice monocratico del Tribunale di Siracusa, dopo 13 anni, la pachinese Rita Falco, accusata di essere una grossista della cocaina. La donna, difesa dall’avvocato Luigi Caruso Verso è stata assolta per insussistenza del fatto.

Era stata arrestata, nel luglio del 2008, su ordinanza del GIP di Catania, insieme ad altre 60 persone della zona sud della provincia di Siracusa, nell’ambito dell’operazione “Nemesi” che aveva coinvolto presunte organizzazioni mafiose della zona.

“La donna-racconta l’avvocato Caruso Verso- completamente estranea alle contestazioni di mafia, era rimasta coinvolta nell’operazione perché, in una sola conversazione, due soggetti intercettati sembrava facessero il suo nome con riferimento ad una fornitura di 50 grammi di cocaina” .

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, la donna si è dichiarata innocente ed il difensore ha sempre sostenuto che la Rita di cui parlavano i soggetti intercettati fosse persona diversa dall’indagata.

Per oltre nove mesi la donna è rimasta in carcere, a Catania, e successivamente rimessa in libertà.

A causa del mutamento dei Giudici, il processo si è protratto dal febbraio del 2009 ad oggi.

Nel corso della discussione, l’avvocato Luigi Caruso Verso ha duramente criticato la conduzione delle indagini, ritenendo “assurdo che, sentita la conversazione in cui si parlava dei 50 grammi di cocaina, gli investigatori avessero deciso di non  effettuare né appostamenti, né perquisizioni, né intercettazioni a carico della donna , per non correre il rischio di vedere smentite le farneticanti affermazioni dei due tossicodipendenti intercettati.Non è possibile  – ha concluso l’avvocato – che,  in un paese civile, una imputato possa essere condannato sulla base di conversazioni intercorse tra altri soggetti, soprattutto se rimaste prive di qualunque riscontro per precisa scelta di chi conduceva le indagini. La donna ora potrà agire per ottenere la riparazione dell’ingiusta detenzione subita”.

 

Potrebbe interessarti