Autorità portuale di Augusta, il segretario Pd: "c'è un asse politico che cerca posti di potere"

 Autorità portuale di Augusta, il segretario Pd: "c'è un asse politico che cerca posti di potere"

Salvo Adorno (Pd)

Anche il Pd di Siracusa punta l’indice contro la Regione ed i sindaci di Augusta, Melilli e Priolo circa la bocciatura della nomina di Chiovelli quale presidente della importante Autorità Portuale di Sistema con sede ad Augusta. “Sempre più insistenti sono gli attacchi dei sindaci di Augusta, Melilli e Priolo, in sintonia con il presidente Musumeci”, spiega il segretario del partito, Salvo Adorno.
“Colpisce l’assoluta mancanza di motivazioni concrete a supporto della richiesta di sostituzione: una generica accusa di continuità con la precedente gestione, cui si aggiunge la richiesta della nomina di un commissario espressione della realtà locale che sarebbe, a detta dei sindaci, solo per questo più vicino alle esigenze del territorio. Nessuna critica circa le strategie e i progetti dell’Autorità di Sistema, nessun addebito sulla gestione ordinaria, nessuna individuazione di errori microscopici o macroscopici, neppure un dubbio più o meno fondato sulla competenza del curriculum del commissario. Tutto ciò è inquietante perché sembra avvalorare l’idea di un asse politico che mira a una mera sostituzione con figure omogenee alla destra che i sindaci e il presidente rappresentano, oppure ancora peggio, sembra adombrare che i veri motivi per cui si chiede la sostituzione siano pubblicamente indicibili, come spesso avviene in politica”, dice Adorno senza andare per il sottile.
“Ma vorrei soffermarmi sull’unica critica proposta: il commissario non è espressione del territorio. In primo luogo la nostra Autorità portuale risponde, direi fortunatamente, a una governance complessiva e integrata del sistema portuale nazionale capace di inserirla in modo competitivo nel quadro portuale europeo, la vera forza del sistema della Sicilia Orientale e quindi del porto di Augusta risiede nella capacità di relazioni virtuose con lo Stato, che sono appunto garantite dalla nomina ministeriale, che deve prescindere da qualunque localismo è mirare solo ed unicamente alla competenza. D’altronde la governance dell’Autorità di sistema è pensata in modo tale da garantire le domande e le esigenze dei territori attraverso il Comitato di gestione che ha ampi poteri di controllo e deliberativi e che vede la presenza dei rappresentanti della Regione dei comuni, inoltre c’è la Commissione consultiva, che raccoglie le rappresentanze degli interessi delle imprese e dei lavoratori, permettendo al territorio partecipazione e trasparenza sulle scelte strategiche. È una governance pensata in modo da garantire un rapporto sinergico tra interessi nazionali e esigenze dei territori. Difronte a questa impostazione rivendicare un commissario siciliano a tutela degli interessi locali, appare pretestuoso e mostra tutte le debolezze politica di una operazione clientelare”.
Il segretario del Pd invita i tre sindaci ed il presidente della Regione ad aprire un confronto ampio sulle strategie globali dell’Autorità di Sistema “in relazione ai temi cruciali della bonifica del porto, della costituzione della Zes, dei finanziamenti del Pnrr, della crisi ambientale e del ruolo e del modello di sviluppo dell’area industriale, e su questo confrontarsi pubblicamente con il Commissario e con le forze politiche, dell’impresa e del lavoro. Poi eventualmente dopo questo confronto porre il problema della figura apicale. Ma la domanda è: quale idea hanno i sindaci sul futuro dell’area industriale e del porto di Augusta? L’impressione è che la richiesta di sostituzione risponda solo a vecchie e usurate logiche di potere, le stesse che hanno portato la Sicilia all’attuale stato di crisi strutturale”.

 

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