Borgo dei Borghi in commissione di Vigilanza Rai: Palazzolo danneggiato?

 Borgo dei Borghi in commissione di Vigilanza Rai: Palazzolo danneggiato?

Philippe Daverio, a capo della giura del Borgo dei Borghi, la trasmissione di Rai 3, è nella bufera. La sua posizione di incompatibilità appare sempre meno presunta. Il sospetto è che abbia favorito Bobbio, comune di cui è cittadino onorario, ai danni di Palazzolo Acreide. La cittadina siracusana era stata straordinariamente premiata dal televoto. Poi la giuria tecnica ha ribaltato il risultato. Il segretario della Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, deputato della Commissione Cultura di Italia Viva, è netto: “se sono stati commessi errori e ci sono state connivenze, chi ha sbagliato deve pagare”.
Presenterà un’interrogazione in commissione di Vigilanza. “Il borgo vincitore Bobbio ha prevalso grazie al voto decisivo della giuria, che ha ribaltato il televoto dei cittadini, e il presidente della giuria Daverio è un grande sostenitore pubblico di Bobbio, tanto da aver ricevuto lo scorso novembre la cittadinanza onoraria per meriti nella valorizzazione del borgo. E’ stato opportuno dare l’ultima parola su una competizione in onda nel servizio pubblico a chi, come Daverio, non ha fatto mistero di parteggiare per un preciso concorrente? Com’è stata selezionata la giuria, e da chi? Daverio ha mai ricevuto denaro da istituzioni ed enti territoriali per la ‘valorizzazione’ di Bobbio?”, si domanda il deputato su Facebook.
“La trasmissione di Rai3 aveva un vincitore annunciato? Nessuno mette in discussione la bellezza di tutti i borghi in gara, compreso l’incantevole Bobbio, ma quando c’è il marchio Rai pagato da tutti i cittadini servono massime garanzie. Il voto popolare aveva premiato il borgo siciliano di Palazzolo Acreide, che con il 42% del televoto aveva staccato Bobbio fermo al 27%, ma quel voto è stato ribaltato grazie alla giuria, che ha assegnato il 66% a Bobbio e lo 0% a Palazzolo Acreide. E’ necessario che l’amministratore delegato Salini e il direttore di Rai3 Coletta chiariscano ai cittadini cosa è successo e se tutto sia stato fatto rispettando le regole e l’imparzialità del servizio pubblico, oppure se qualcuno abbia lucrato dietro la buona fede dei telespettatori”. La vicenda, c’è da scommetterci, non finisce qui.

 

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