Criticità del sistema sanitario di Siracusa, il documento dei sindacati inviato al ministro Speranza

 Criticità del sistema sanitario di Siracusa, il documento dei sindacati inviato al ministro Speranza

Il report sulle criticità e l’organizzazione del sistema sanitario di Siracusa in tempi di pandemia è stato inviato al ministro della Salute, Speranza, ed al premier Conte. A predisporre le sei pagine del documento sono stati i sindacati (Cgil, Cisl, Uil), insieme all’Ordine dei Medici, all’Ordine degli infermieri, al Partito Democratico, ad Art.1, al Partito della Rifondazione Comunista, al movimento cittadino Lealtà e Condivisione ed al movimento Siracusa Protagonista. Ha preso invece le distanze Anci Sicilia con il vicepresidente Luca Cannata che ha spiegato come l’Anci non poteva approvare e condividere nella sua interezza il documento, “in quanto come associazione avevamo già espresso la necessità di modificarne alcune parti. Preso atto che tali variazioni da noi considerate fondamentali non sono state apportate – conclude Luca Cannata – non resta che comunicare la mancata condivisione, da parte di Anci Sicilia, del documento sottoposto all’attenzione delle persone in indirizzo confermando comunque per il prosieguo la collaborazione istituzionale”. Tra i destinatari, oltre al ministro ed al premier, ci sono anche il Prefetto di Siracusa, il Direttore dell’Asp, l’assessore regionale alla Salute Razza e il presidente della Regione, Nello Musumeci.
“Il livello di allerta nel quale ci troviamo impone a tutti noi un alto senso del dovere e di responsabilità che si esercitano accelerando processi di trasparenza, confronto e condivisione fino ad oggi poco praticati nel nostro territorio”, si legge nel documento redatto dopo un incontro in remoto, aperto anche alla partecipazione della deputazione politica regionale e nazionale. “Occorre pubblicare quanto prima il cronoprogramma di aumento dei posti letto in provincia per scenario di gravità”, il primo punto su cui viene posta l’attenzione dei sindacati e degli ordini professionali insieme ai movimenti ed ai partiti che hanno siglato il documento. Chiesto a gran voce maggiore “confronto” insieme a maggiore “informazione” alla Direzione Generale dell’Asp di Siracusa. “Il continuo rincorrersi di notizie di contagio e le confuse smentite della dirigenza sanitaria la dicono lunga sul concetto di trasparenza applicato alla gestione dell’emergenza Covid 19 nella nostra provincia. Le difficoltà di accesso alle fonti per la verifica delle notizie per la stampa locale e l’obbligo di riservatezza imposto agli operatori sanitari dell’Azienda, accrescono oltremodo perplessità e sospetti sulla inefficacia dei provvedimenti adottati.
Occorre conoscere giorno dopo giorno – si legge ancora nelle sei pagine – il numero dei pazienti ricoverati, dei
contagiati, dei tamponi diagnostici effettuati giornalmente, dei dimessi, dei pazienti in isolamento domiciliare, dei posti di rianimazione occupati e di quelli ancora disponibili, delle dimissioni precoci di pazienti meno gravi che vanno, poi, seguiti sul territorio, il numero di operatori sanitari impegnati sul territorio attraverso le USCA
(e la qualifica degli operatori sanitari impiegati nei covid hospital), il Dipartimento di Prevenzione e il sistema della medicina territoriale”.
Tra le criticità lamentate dai sottoscrittori del documento anche quella relativa ad un piano strategico “che consenta all’ASP di Siracusa di governare in trasparenza e con contezza emergenziale l’intera rete della medicina territoriale”. Un esempio, “il rapporto fra le Usca, i medici di medicina generale e il Dipartimento di prevenzione
è estremamente difficoltoso, confuso e a tratti conflittuale”. E poi ancora, “figure professionali dedicate all’assistenza ed al monitoraggio degli asintomatici, ‘prigionieri’ del Covid, chiusi a casa in attesa dei tamponi la cui risposta ritarda settimane anche dopo l’esito negativo. Sotto questo profilo, a Siracusa registriamo
un indice fra i più bassi in Italia: meno di un operatore ogni 10.000 abitanti. Già prima del Covid, l’organico degli operatori sanitari era sottodimensionato rispetto all’utenza e alla popolazione provinciale. Oggi occorre procedere con la massima urgenza alla stabilizzazione di tutto il personale sanitario già impegnato e
all’assunzione di un nuovo contingente di infermieri e medici ai quali non possono essere offerti contratti di lavoro precari, a tempo e a partita iva, modalità di lavoro assai poco appetibili e privi di prospettiva strutturale”, appuntano i sindacati.
Lamentata poi “una preoccupante emergenza posti letto nei reparti ospedalieri internistici (Pneumologia, Medicina Interna e Malattie Infettive) così come una riduzione significativa dei posti letto in psichiatria (da 45 a 30) dopo la chiusura del relativo reparto presso il nosocomio di Avola. I posti letto no-Covid complessivamente disponibili sono in atto circa 70 in meno rispetto a quelli previsti, con particolare danno per l’Umberto I dove, ad esempio, sono stati accorpati i reparti di chirurgia e ortopedia”.
E ancora, “colmare le lacune del sistema di assistenza domiciliare con riferimento ai pazienti non-covid, ovvero in relazione ai soggetti fragili, non autosufficienti, affetti da malattie croniche, disabili o per i quali sia in genere prevista l’assistenza domiciliare integrata, attraverso un potenziamento delle risorse umane, soprattutto infermieristiche e paramediche, e un controllo stringente sull’adeguatezza e sulle tempistiche dei servizi sociosanitari attualmente erogati dagli enti a ciò preposti, pena la revoca della convenzione”.
Quanto all’importante momento della vaccinazione, nel report sulle criticità della sanità di Siracusa i firmatari si domandano se “sotto il profilo logistico, organizzativo e sanitario, con particolare attenzione allo stoccaggio e alla catena del freddo”, sia stato tutto predisposto “per non farci trovare, ancora una volta, impreparati e in
ritardo”.
“Il documento conclusivo, che pure registra la mancata sottoscrizione da parte dei deputati, che comunque ringraziamo per la disponibilità dimostrata, per la presenza all’ incontro del 4 dicembre e per il fattivo contributo dato alla discussione, costituisce un punto di sintesi delle criticità del Sistema Sanitario siracusano da più parti individuate e delle proposte emerse e condivise durante la riunione”, commentano i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil (Alosi, Carasi e Lionti).

 

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