Festa delle Forze Armate, “nuova linea del Piave contro il fanatismo, anche social”

 Festa delle Forze Armate, “nuova linea del Piave contro il fanatismo, anche social”

Anche a Siracusa celebrata la Feste delle Forze Armate. Picchetto militare al Pantheon in mattinata poi la cerimonia nel piazzale IV Novembre, alla presenza delle autorità civili e militari.Schieramento interforze dell’esercito, della Capitaneria, dell’Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza, passati in rassegna dal del viceprefetto, Filippo Romano e del contrammiraglio, Andrea Cottini, comandante del presidio militare di Augusta.
Alla cerimonia hanno partecipato gli alunni dell’ istituto Falcone e Borsellino di Cassibile ai quali è stato consegnato il simbolo del tricolore. L’inno italiano è stato eseguito dal coro degli alunni del Verga con il Corpo musicale Città di Siracusa. Presenti anche i Labari della Associazioni combattentistiche e d’arma, i gonfaloni dei Comuni di Avola, Carlentini, Melilli e Priolo, oltre a quello di Siracusa e del Libero Consorzio.
Dopo la lettura del messaggio augurale del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno preso la parola il contrammiraglio, Andrea Cottini, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia e il viceprefetto, Romano.
“Il 4 novembre si celebra la data di una vittoria e di una conquista; la nostra sensibilità moderna rende estraneo il sentimento di trionfo anticamente legato ai successi militari: viene spontaneo, a noi contemporanei, pensare ai tanti lutti, alle trincee, alle carneficine, e anche, se vogliamo, agli sconfitti, oggi nostri fratelli nell’Unione Europea”, ha esordito così, nel suo discorso, il prefetto facente funzioni, Filippo Romano. “Questa cerimonia ricorda anche il momento storico in cui fu portata a compimento l’Unita nazionale. E infatti si chiama Giornata delle Forze armate e della unità nazionale”, ha poi sottolineato.
“La nuova linea del Piave è contro il terrorismo, ieri politico e oggi religioso, e contro il fanatismo che lo alimenta e che serpeggia anche in ambiti apparentemente meno violenti, come la comunicazione sui media tradizionali e sui social media troppe volte ispirata a banalizzazioni e strumentalizzazioni, facili strade per la seduzione di lettori o spettatori distratti dai mille problemi della vita. Ma anche contro la prepotenza: quella dei forti e violenti che opprimono i deboli e pacifici. Della mafia, della sopraffazione, delle estorsioni. E pure dei comportamenti iattanti, pressori e minacciosi che troppo spesso si diffondono come un veleno inoculato nella vita sociale e nelle relazioni economiche e politiche”.
Ecco allora che la celebrazione del 4 novembre diventa anche “capacità di resistenza, resilienza e vittoria di fronte alle sfide più spaventose e apparentemente invincibili che oggi sono le minacce che attentano ai nostri successi sociali e culturali e al nostro modello di vita democratica. E che stavolta non devono trovare il Paese diviso e discorde, ma unito come in quel 1918. Magari lungo una linea del Piave molto più frastagliata e complicata; una linea che passa anche all’interno del nostro Paese e delle nostre coscienze”, ha detto ancora il prefetto.
Al termine della cerimonia consegna delle onorificenze di Cavaliere al merito della Repubblica per Giuseppe Veneziano, per il capitano Enzo Alfano, per il luogotenente Santo Parisi, per il maresciallo maggiore Antonino Valletta, per il luogotenente Angelo Pusello e per il luogotenente Angelo Rosa.

 

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