Il cartellone all’ingresso della spiagga fa arrabbiare le associazioni lgbt

 Il cartellone all’ingresso della spiagga fa arrabbiare le associazioni lgbt

Un cartello all’ingresso della spiaggia Marianelli, nel netino, affisso dalla Regione, ha causato la dura reazione delle associazioni Lgbt. “È offensivo e lesivo della dignità delle persone LGBT e delle loro famiglie”, spiegano da Stonewall, Arcigay Siracusa e Arcigay Catania. Partita una richiesta di immediata correzione o sostituzione di quel cartello.
Il motivo? La definizione del concetto di famiglia per poter beneficiare di biglietti ridotti: “padre, madre e figli fino (primo grado)”, si legge nel contestato cartello.
Alessandro Bottaro, presidente di Stonewall, scuote la testa.”Come associazione lgbt+, accogliamo la segnalazione di alcuni utenti denunciando un grave atto che lede la dignità delle persone Lgbt e delle loro famiglie! Un atto istituzionale che sancisce una classifica di cittadinanza, che vede alcune famiglie ritenute di serie A, altre di serie Z. La Direzione regionale del Servizio 16 per il territorio di Siracusa, nella persona ha pensato regolamentare gli ingressi concedendo biglietti gratuiti e ridotti, per la fruizione dei servizi balneari della spiaggia Marianelli, nella riserva naturalistica di Vendicari solo alle famiglie formate da mamma, papà e figli, lasciando fuori una serie di realtà familiari che di fatto con le loro tasse pagano gli stipendi a questi amministratori ma che secondo quel principio (non essendo composte da uomo+donna+figli) non godrebbero dello stesso diritto. Un concetto di famiglia arcaico e bigotto, una visione ristretta che non accettiamo e rigettiamo al mittente. Chiediamo a gran voce che il concetto di famiglia sia declinato al plurale, in maniera assolutamente inclusiva”.
Lucia Scala, presidente Arcigay Siracusa, parla di “una mancanza di rispetto colossale che deve assolutamente scomparire dal luogo dove è affisso cioè all’entrata della nota spiaggia LGBTQI+ Marinelli a Noto. Chiediamo e denunciamo a gran voce che nessuno si arroghi il diritto di giudicare un altro essere umano. Questo cartello deve essere sostituito con un’altra affissione, stavolta corretta, che non discrimini nessuno”.

 

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