Italia Viva, accuse e dimissioni: va via la Lo Giudice, ma la frattura non turba il partito

 Italia Viva, accuse e dimissioni: va via la Lo Giudice, ma la frattura non turba il partito

La lettera di dimissioni è arrivata mentre i maggiorenti provinciali di Italia Viva Siracusa, insieme al senatore Davide Faraone, stavano illustrando in conferenza stampa la posizione del partito verso i quesiti referendari di domenica 12 giugno. La segretaria cittadina, Donatella Lo Giudice, la responsale Disabilità Mirella Abela e la responsabile Pari Opportunità Maria D’Andrea hanno lasciato Italia Viva.
La comunicazione non sembra, però, aver turbato i vertici locali di IV. Nessun commento ufficiale, ma fonti vicine alla segreteria provinciale spiegano che il direttivo cittadino era già stato sciolto il giorno precedente alla lettera di dimissioni. Quindi sarebbero delle dimissioni inutili, perchè collegate ad una carica già congelata. Una circostanza, però, smentita dalle tre dimissionarie. La frattura interna non pare, comunque, colpire al cuore gli equilibri di Italia Viva a Siracusa.
Rimangono sul tavolo, però, le forti critiche di Donatella Lo Giudice all’indirizzo, in particolare, di Giancarlo Garozzo. “La profonda frattura che si è creata e via via amplificata nel rapporto sia umano che politico nei riguardi di Giancarlo Garozzo, nonché della segretaria provinciale e del mio omologo cittadino Salvatore Piccione, non mi consentono di proseguire il cammino politico”, spiega la Lo Giudice.
L’ex segretaria cittadina rimprovera ad Italia Viva “un approccio populistico e avvelenatore di pozzi che ormai perfino i 5stelle hanno abbandonato. Un approccio che affronta i contenuti ed i temi di questa città come un match, aduso sferrare un colpo al sindaco o alla sua giunta, è la negazione della mia idea di politica. Lo dico, lo scrivo e lo affermo non condividendo molte delle scelte operate da questa amministrazione”, aggiunge a proposito.
Le ragioni profonde delle dimissioni sarebbero da ricercare anche nel ruolo del direttivo cittadino che, per la Lo Giudice, era diventato “esecutore materiale di servizi fotografici e comunicati stampa purchè si scriva tutto il male possibile. Ritengo che così facendo non si lavori nell’interesse della città e dei cittadini, ritengo che si stia provando a dare la caccia ai voti cavalcando un dissenso che è pur presente ed ampio in questa città”, dice amara l’ex segretaria cittadina.
Ma a tenere banco dentro Italia Viva, in verità, al momento è la discussione sul nome del possibile candidato sindaco per il capoluogo. Pare raffreddarsi la pista che conduceva all’indicazione della segretaria provinciale, ed ex assessore comunale, Alessandra Furnari. In questa fase, poi, da definire ci sono anche le modalità di scelta di un eventuale candidato condiviso con gli alleati, dal centrosinistra al campo largo.

 

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