La mafia in Ortigia ed i vigili indagati, il Comune di Siracusa studia provvedimenti

 La mafia in Ortigia ed i vigili indagati, il Comune di Siracusa studia provvedimenti

Il coinvolgimento di due agenti della Polizia Municipale di Siracusa nell’indagine che ha permesso di smantellare un sodalizio mafioso con ampi appetiti in Ortigia, ha colpito profondamente l’opinione pubblica. Secondo Carabinieri e Guardia di Finanza, avrebbero passato informazioni al clan su controlli o dati sensibili “utili” per le attività degli arrestati. Figurano tre i 26 indagati nell’operazione scattata lo scorso 4 luglio. In attesa che il procedimento faccia il suo corso e si precisino ruoli ed eventuali responsabilità come cristallizzate dalla successiva fase dibattimentale, il giudizio dei siracusani è già netto e racconta della crescente sfiducia verso le istituzioni locali. Quello che emerge è un mondo sommerso di contatti e favori, compiacenze ed occhi chiusi in cui parrebbe non esserci spazio per concetti come legalità e onore.
“Ho appreso dalla stampa, non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale”, fa sapere il sindaco Francesco Italia. Le opposizioni incalzano e chiedono provvedimenti, per tutelare l’immagine del comando della Municipale ed in attesa delle future determinazioni degli organi competenti. Palazzo Vermexio ha chiesto maggiori notizie alle forze dell’ordine, circa la posizione dei due agenti in servizio alla Municipale. Atto propedeutico ad una eventuale azione che potrebbe culminare in una sospensione temporanea.
Intanto, questa mattina è comparsa una nota sulla bacheca del Comando con cui si ricorda come il codice di comportamento dei dipendenti pubblici preveda l’obbligo di comunicare all’amministrazione competente l’eventuale esistenza di provvedimenti giudiziari (avviso di garanzia, condanne, etc) a loro carico. Un dovere che, forse, in alcune occasioni è passato inosservato e per questo oggi si avverte la necessità, negli uffici di via del Porto Grande, di sottolinearlo.

 

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