L'attacco: "Nuovo ospedale di Siracusa, il commissario responsabile dei ritardi"

 L'attacco: "Nuovo ospedale di Siracusa, il commissario responsabile dei ritardi"

“Le tempistiche della realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa sono state fortemente condizionate in negativo dalla condotta del commissario”. I rappresentanti dell’Rtp a cui è stato revocato mesi fa il mandato per la progettazione definitiva della struttura sanitaria non ci stanno e dopo la visita di Salvini a Siracusa e l’appello dei deputati regionali, passano al contrattacco.
“Dietro le dichiarazioni di facciata, si nasconde un iter seguito dalla struttura commissariale che appare non solo illegittimo ma anche causa di lungaggini che si sarebbero potute evitare”, attaccano i referenti delle aziende che avevano dato vita al raggruppamento temporaneo di professionisti. “Più volte abbiamo sottolineato come le scelte di revoca dell’incarico e di avvio di una nuova procedura niente hanno a che vedere con presunte inadempienze. Anzi, il nuovo incarico porterà alla compresenza di tre progettisti diversi per le 3 diverse fasi (il RTP per il PFTE, uno per il definitivo e un terzo per l’esecutivo) con effetti nefasti sul progetto sotto il profilo qualitativo. Le scelte commissariali hanno inoltre avuto l’effetto di allungare i tempi di realizzazione, gravati dall’incertezza rispetto ai pronunciamenti che si attendono dalla giustizia e dall’incrinamento della reputazione del nostro Paese anche in sede internazionale (una delle aziende è spagnola, ndr). Se, invece, il RTP avesse potuto lavorare con tutti i crismi, la progettazione sarebbe stata ultimata nella sua interezza entro il mese di febbraio scorso”.
Caricano a testa bassa, l’obiettivo è la struttura commissariale siracusana. “Le scelte del commissario negli ultimi mesi hanno portato di fatto a un rallentamento, danneggiando la credibilità e la reputazione delle aziende che hanno provato finalmente a dare un ospedale di livello elevato e adeguato alle reali esigenze della città, colpevoli di aver fatto il loro lavoro con serietà, di aver osato chiedere chiarimenti (avendo lavorato per 13 mesi senza un contratto firmato), di aver segnalato che le risorse stanziate non sarebbe state sufficienti a garantire ai cittadini la realizzazione della struttura che aspettano da più di vent’anni”. A difesa del commissario straordinario, il prefetto Giusi Scaduto, si sono posti i deputati regionali siracusani. “La questione – replicano dal Rtp – è al vaglio del Giudice Amministrativo, per cui si rifiuta fermamente qualsiasi sentenza anticipatoria e politica”, commentano a proposito i rappresentanti del Rtp, mostrando di non aver gradito l’invasione di campo. “Chiunque, anche tra le forze politiche, attacca le aziende per aver scelto di tutelare i propri interessi tramite le vie legali, come la Costituzione garantisce a qualsiasi cittadino della Repubblica, effettua una vera e propria mistificazione, difendendo scelte che si dubita fortemente vadano a tutelare la posizione dei cittadini. Chiediamo ai rappresentati della politica locale che in questi giorni si sono espressi sul nuovo ospedale e hanno posto come obiettivo quello di accelerare nella sua costruzione, di incontrarci e ascoltare quanto accaduto in questi mesi”.
La partita intanto si gioca al Tar di Catania, dopo l’ultimo pronunciamento sulla competenza del Tar Lazio. “Siamo convinti che l’estrema semplificazione adottata dopo il presunto inadempimento e gli atti assunti dalla struttura commissariale non siano debitamente motivati, non rappresentino il reale interesse della comunità e rischino di derogare alla qualità”, dicono i legali che rappresentano il Raggruppamento estromesso, respingendo ogni addebito circa le proprie responsabilità nel bloccare un’opera che Siracusa attende da trent’anni.
Anche il ministro Salvini, durante la sua visita a Siracusa, si è soffermato sul tema. “Invitiamo tutti ad approfondire la questione, per evitare che alcune condotte si tramutino ancora una volta in un danno per i cittadini di Siracusa che da anni attendono l’Ospedale e che rischiano di non vederlo mai”, la nefasta previsione.

 

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