Lukoil-sindacati, confronto all'Ars in Commissione Attività Produttive. Impegni e prospettive

 Lukoil-sindacati, confronto all'Ars in Commissione Attività Produttive. Impegni e prospettive

Audizione in III Commissione Ars dedicata al piano aziendale 2021 di Isab Lukoil e le collegate preoccupazioni dei sindacati. “L’incontro è stato caratterizzato da un clima positivo e collaborativo”, ha detto al termine il deputato regionale, Giovanni Cafeo. I rappresentanti del colosso petrolifero hanno relazionato circa il loro piano industriale d’emergenza, redatto per affrontare la più pesante crisi economica degli ultimi decenni. Sono poi intervenuti i rappresentanti sindacali che, pur comprendendo le ragioni alla base delle scelte operate, hanno chiesto un impegno a lungo termine in ottica di transizione energetica e soprattutto sulla capacità di garantire comunque la produzione di carburante fino a quando il mercato ne avrà oggettivamente bisogno e cioè almeno fino al 2050.
“Nel corso della relazione di Lukoil è emerso poi il dato paradossale di un’azienda del petrolchimico che oltre a dover subire la pesante crisi mondiale attualmente in corso, si vede esclusa del riconoscimento di essenzialità per la parte di produzione elettrica, come ulteriore testimonianza di ostilità nei confronti del settore – prosegue Cafeo – per questo la Commissione, su mia proposta, ha deciso di presentare uno specifico Ordine del Giorno sulla vicenda, un segnale forse piccolo ma comunque incisivo per provare a dare un deciso cambio di rotta alla strategia industriale del Governo regionale”.
Cafeo chiede “un’adeguata assunzione di responsabilità da parte del Governo regionale, spesso ambiguo se non apertamente ostile nei confronti di questo settore strategico, nonché un cambio di atteggiamento del Governo nazionale che non potrà mai avvenire se non cambia la posizione dell’esecutivo regionale. Al Governo chiediamo di fare una netta scelta di campo – conclude il deputato di Italia Viva – se cioè continuare ad osteggiare chi decide di investire in Sicilia, di fatto disincentivando gli imprenditori sia attraverso i perversi meccanismi autorizzativi e i ‘pantani’ delle commissioni Via-Vas sia con le dichiarazioni pubbliche apertamente ostili, oppure se cambiare approccio e diventare parte attiva di questa delicata transizione, assumendo il ruolo di protagonista del rilancio economico dell’Isola; soltanto nel secondo caso, potrà trovare la nostra collaborazione nell’esclusivo interesse dei siciliani”.

 

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