Miasmi a Siracusa, i dati Arpa: picco di idrocarburi, l’analizzatore di acido solfidrico era ko

 Miasmi a Siracusa, i dati Arpa: picco di idrocarburi, l’analizzatore di acido solfidrico era ko

Completate in 24 ore le analisi, Arpa ha reso note le sue conclusioni sul forte odore di gas avvertito nitidamente dalla popolazione di Siracusa ieri mattina. Un forte e fastidioso odore che ha segnato la prima mattinata, fino almeno alle 9.30 circa.
“Dai dati di qualità dell’aria registrati dalle 13 stazioni di monitoraggio gestite da ARPA Sicilia si evidenzia una concentrazione oraria di idrocarburi non metanici (NMHC) nella stazione SR Pantheon, pari a 361 µg/m3 alle ore 9:00, superiore alla soglia oraria dal D.P.C.M. 28/03/1983, abrogato dall’art. 21 del D.Lgs. 155/2010, che si utilizza come valore di riferimento”, si legge nella nota diramata dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente.
Anche le altre due stazioni del centro abitato di Siracusa, via Gela e Pizzuta, “hanno registrato alle ore 09:00 del 20 dicembre il loro valore massimo di media oraria, rispettivamente 143 µg/m3 e 142 µg/m3”.
Quanto alla concentrazione massima istantanea, è stata rilevata alle 8.03 di ieri mattina dalla stazione SR Pantheon (687 µg/m3).
Quanto all’acido solfidrico, Arpa fa sapere che proprio ieri “l’unico analizzatore presente nelle stazioni ubicate nel comune di Siracusa, non era attivo” mentre l’analizzatore di Melilli è “rimasto fuori servizio dalle 6 del mattino”.
Nonostante il fenomeno odorigeno sia stato nitidamente avvertito dalla popolazione, pochissime sono state le segnalazioni attraverso l’app Nose che permette – peraltro – di attivare in automatico i nasi chimici posizioni su alcuni edifici pubblici cittadini. Sono state 14 in totale le segnalazioni, solo 7 nella fascia oraria in cui si avvertivano le “puzze”. Di queste 7, solo 5 da Siracusa. Segno di una poca conoscenza dello strumento a disposizione dei cittadini in caso si avvertano odori di miasmi olfattivi.
Sempre Arpa rende noto che “dallo studio delle retrotraiettorie e dall’analisi dei venti si evidenzia innanzitutto una altezza dello strato di rimescolamento molto bassa, dovuto a condizioni di stratificazione stabile dell’aria che determina una ridotta dispersione verticale degli inquinanti in atmosfera, mostrando inoltre che le masse d’aria provenivano da nord attraversando la rada di Augusta e parte dell’area industriale”.

foto di Dario Ponzo

 

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