Moglie e amante in casa, un "harem" di violenza e minacce: ai domiciliari un siracusano

 Moglie e amante in casa, un "harem" di violenza e minacce: ai domiciliari un siracusano

Una lunga storia di maltrattamenti è venuta alla luce al termine delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Siracusa, con il coordinamento del procuratore capo Sabrina Gambino e dal sostituto Tommaso Pagano. Un giovane è finito ai domiciliari, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Siracusa. E’ ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.
Surreale quanto emerso. Anni ed anni di maltrattamenti commessi nei confronti di tutte le “sue donne”. Più che una famiglia, aveva messo su un vero e proprio “Harem”: sotto lo stesso tetto erano costrette a coabitare moglie ed amante, nonché quattro figlie, due nate all’interno del matrimonio e due dalla relazione extraconiugale.
Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che all’interno delle mura domestiche vigeva un clima di vero e proprio terrore, determinato dalla violenza fisica e psicologica dell’uomo.
Ormai completamente assoggettate al volere del loro aguzzino, le due donne erano costrette a vivere in una condizione di semi-segregazione, non potendo uscire di casa se non con il consenso dell’uomo. Per strada potevano camminare solo con il capo chino, viceversa ad attenderle al rientro in casa vi erano dagli insulti brutali alle aggressioni con calci, pugni o addirittura con colpi di bastone. Tutto questo in presenza delle figlie che spesso, in prima persona, subivano lo stesso trattamento che il padre riservava alle loro madri.
Non di rado, le due donne, obbligate a vivere in condizione di sostanziale bigamia, venivano costrette dall’uomo ad intrattenere, con lui, e tra di loro, rapporti sessuali contro la loro volontà.
L’escalation di violenza fisica e morale, perpetrata in maniera costante e reiterato per anni ed anni, è culminata nel momento in cui le donne, ormai stanche della “prigionia”, sono state collocate, con le loro figlie, in località protetta pronte a ricostruire una vita serena.
Per l’indagato si attende adesso l’interrogatorio di garanzia. Intanto, come detto, è stato posto ai domiciliari.

 

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