Omicidio di Laura Petrolito, nuova perizia per Paolo Cugno: “in grado di intendere”

 Omicidio di Laura Petrolito, nuova perizia per Paolo Cugno: “in grado di intendere”

Era in grado di intendere e di volere quando uccise la sua compagna. Per lo psichiatra Filippo Drago, perito nominato dal gup del Tribunale di Siracusa nel processo per l’omicidio di Laura Petrolito, il 28enne Paolo Cugno anche oggi “non presenta segni o sintomi di specifiche patologie psichiatriche”.
Nella relazione dell’esperto, depositata agli atti, emerge come non vi sarebbero elementi tali da aver potuto determinare una riduzione dalla capacità di intendere e di volere dell’uomo, specie in occasione del delitto. Non solo, per lo psichiatra non sussisterebbe la necessità di sottoporre periodicamente Paolo Cugno a perizie e viene confermata la compatibilità delle sue condizioni con la detenzione in carcere dove, peraltro, “non esegue alcuna terapia farmacologica”.
In precedenza, il consulente della difesa – lo psichiatra Michele Lo Magro – aveva parlato di schizofrenia che avrebbe inficiato la capacità di Cugno di rendersi conto di quanto stava avvenendo. Sulla scorta di quella indicazione, Titta Rizza, difensore dell’imputato, aveva ottenuto dal gup una nuova perizia, affidata a Filippo Drago.
Lauretta Petrolito venne uccisa il 17 marzo del 2018 con sedici coltellate. Il corpo venne poi gettato in un pozzo, nel tentativo di occultarlo. Poco dopo la macabra scoperta, Paolo Cugno confessò l’omicidio, al termine di un interrogatorio fiume.

 

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