Siracusa. Casa Monteforte, riconosciute le ragioni del Comune su tre unità immobiliari

 Siracusa. Casa Monteforte, riconosciute le ragioni del Comune su tre unità immobiliari

Con apposita Ordinanza, il Tribunale di Siracusa ha accolto la richiesta di sequestro giudiziario, a favore del Comune, di alcune porzioni del palazzo nobiliare di via Picherali che fino a qualche anno fa ospitavano “Casa Monteforte”. Si tratta di piccole unità immobiliari, finite nella disponibilità di un privato, difeso dall’avvocato Corrado Giuliano, che ne rivendicava l’acquisizione per usucapione. Il Comune ne aveva chiesto la consegna, rivendicandone la piena proprietà in quanto ricevuti in eredità dalla nobildonna Maria Monteforte con destinazione d’uso a fini sociali. Nello stesso provvedimento il sindaco viene altresì nominato custode degli stessi.
“In attesa della sentenza definitiva di merito, l’Ordinanza di fatto riconosce il diritto del Comune a riappropriarsi di questa porzione di un suo bene. Un lascito testamentario voluto dalla donante con una destinazione di alto senso sociale quale l’assistenza a donne anziane ed in stato di bisogno. Mentre certa politica è impegnata a fare polemiche sul nulla, questa Amministrazione continua la sua attività nell’interesse della città e nella difesa dei suoi beni. La recente approvazione, anche da parte del Commissario, del bilancio di previsione 2021 e questa Ordinanza di sequestro ne sono la prova evidente”: lo dichiarano, in una nota congiunta, il sindaco, Francesco Italia e l’assessore al Patrimonio Rita Gentile.
Da un punto di vista procedurale, con il provvedimento di sequestro giudiziario prima della decisione sul merito, il Tribunale ha quindi riconosciuto il “fumus boni iuris” della richiesta del Comune, fondata sulla produzione di una corposa documentazione testamentaria da cui “deriverebbe, ad un sommario esame proprio di questa fase cautelare, la proprietà comunale degli immobili e la destinazione degli stessi al demanio comunale”. La decisione sulla custodia giudiziaria deriva invece dal ravvisato “periculun in mora” che la parte resistente pregiudichi “l’attuazione del diritto controverso ponendo in essere trasformazioni edilizie, come si evince da verbali di contestazione della Polizia municipale”.

 

Potrebbe interessarti