Siracusa. Coronavirus, la rabbia di una infermiera: "troppe cose non funzionano"

 Siracusa. Coronavirus, la rabbia di una infermiera: "troppe cose non funzionano"

E’ ancora una volta un operatore della sanità che lavora all’Umberto I di Siracusa a lamentare pubblicamente carenze e limiti organizzativi della struttura, sotto stress da coronavirus. E’ una infermiera, una di quelle che nelle ultime giornate ha ricevuto la conferma di essere positiva al covid-19, verosimilmente contratto nel reparto. “Al pronto soccorso di Siracusa molte cose, o meglio, troppe cose non funzionano. E quindi non sono andate come dovevano andare, mettendo a rischio, oltre ai tanti pazienti in attesa di ricevere le loro cure, in primis chi come me ci lavora per prestare loro le cure necessarie!”, scrive sulla sua pagina Facebook. Per evidenti ragioni di tutela della privacy, omettiamo il nome e la foto.
“Non vi nego che la paura non mi manca. Ma sono ancora più scoraggiata perché non potrò più prestare servizio con la mia squadra, per cercare di sconfiggere questo maledetto virus”. L’augurio è quello di poterla presto rivedere in servizio.
“Spero che chi ha permesso che tutto ciò avvenisse, non dandoci da subito le giuste protezioni, abbandonandoci in
questa guerra subito senza l’armatura idonea, paghi!”, si sfoga parlando di ordini “sbagliati” pariti da “signorini seduti comodamente in poltrona”.
E’ sempre più forte la sensazione che generali e colonnelli della sanità siracusana non abbiano più il controllo dell’esercito schierato all’Umberto I.

 

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