Siracusa favorito dagli arbitri? Quattro episodi paiono raccontare un’altra storia…

Tutto in novanta minuti. Gli ultimi, decisivi novanta minuti di una stagione avvincente e combattuta. Il Siracusa in casa dell’Igea Virtus, la Reggina di scena sul campo della Sancataldese per l’ultimo atto di una volata resa emozionante da due squadre di assoluto valore.
Purtroppo, però, questo finale di stagione viene appesantito da settimane con polemiche fuori luogo. Da Reggio Calabria sono giunte, con insistenza, accuse di presunti favoritismi arbitrali nei confronti del Siracusa. Un esercizio sterile, che rischia solo di sminuire l’eccezionale percorso delle due contendenti e che manca di rispetto ad una società e ad una squadra – il Siracusa – che con solidità e costanza si trova meritatamente al primo posto.
Una riflessione, allora. Il calcio, si sa, è materia imperfetta e gli errori arbitrali fanno da sempre (anche in tempo di Var nelle serie superiori) parte del gioco. Nel corso di una lunga stagione finiscono però per annullarsi e compensarsi. E questo vale per tutti. Anche per la Reggina, che non è stata immune da decisioni arbitrali favorevoli.
In Ragusa-Reggina (0-1), ad esempio, fa discutere un tocco di mano in area della Reggina, a tempo scaduto. Poteva essere il possibile pari degli iblei ma l’arbitro lascia correre.
Non si può dimenticare, poi, Paternò-Reggina (0-1): parrebbe esserci un altro mani in area calabrese, su tiro diretto in porta. Non sanzionato. Possibile rigore del pareggio per il Paternò e invece nulla.
Oppure Sambiase-Reggina (0-1), quando, sullo 0-0, viene ignorata un’azione sospetta per una spinta su un attaccante del Sambiase, apparso in area in vantaggio sul difensore calabrese. La Reggina troverà il gol vittoria al 94’.
Ancora, in Reggina-Castrumfavara (3-1) appare evidente un tocco in area con il braccio largo da parte del numero 17 amaranto. Non è dello stesso avviso l’arbitro.
Il presidente della Reggina lamenta l’assenza di rigori a favore: evidentemente, con una battuta, alla sua squadra non se ne fischiano neppure contro…
Poi c’è la triste vicenda del ritiro dell’Akragas, a campionato in corso. Coincidenza vuole che sia arrivato proprio dopo la sconfitta con la Reggina, assicurando due punti in più in classifica ai calabresi. Non dovrebbero servire spiegazioni, tanto è chiaro il meccanismo.
Le polemiche – tutte da una sponda – non fanno onore ad una stagione intensa e ricca di contenuti tecnici. Siracusa e Reggina hanno dimostrato di essere squadre strutturate, competitive e degne della categoria superiore. Almeno a novanta minuti dalla fine, che si lasci parlare il pallone senza nascondersi dietro alibi o insensate accuse.