Siracusa. Gettonopoli, polemiche su Rai Uno. Le spiegazioni dei consiglieri non convincono gli ospiti de "L'Arena"

 Siracusa. Gettonopoli, polemiche su Rai Uno. Le spiegazioni dei consiglieri non convincono gli ospiti de "L'Arena"

Un confronto parecchio turbolento quello andato in onda oggi pomeriggio su Rai Uno, nel corso della trasmissione “L’Arena” di Massimo Giletti. In collegamento dalla sala Vittorini di palazzo Vermexio, i 40 consiglieri comunali. Con la giornalista Ilenia Petracalvina, Alberto Palestro, Carmen Castelluccio, Salvo Cavarra, Francesco Pappalardo a difendere l’operato delle commissioni consiliari, il cui numero, mille 201 per 656 mila euro, è stato posto in rilievo, confrontandolo con le 75 sedute di Piacenza, per un costo, in quel caso, di 80 mila euro. I consiglieri hanno difeso il loro lavoro, sottolineando come venga svolto con serietà e che il numero di riunioni sarebbe direttamente proporzionale alle esigenze della città e ai temi su cui il consiglio comunale deve condurre i necessari approfondimenti. Non un problema di costi, secondo gli esponenti dell’assise cittadina, visto che il numero di sedute retribuite si ferma, comunque, a 26. Palestro ha fatto presente come i 656 mila euro annui siano, comunque, una cifra inferiore rispetto agli 800 mila euro consentiti. Poi le interviste realizzate in giro per la città. Le opinioni, non troppo clementi, dei cittadini. “Piacenza non ha i nostri problemi- ha detto Cavarra- Noi produciamo lavoro. Ci sostituiamo alla Regione. Non abbiamo un ospedale, non abbiamo il porto turistico. Produciamo verbali di 10 pagine a fronte della paginetta di Piacenza”. Pappalardo ha fatto presente che la cifra che i consiglieri raggiungono non supera i mille euro. “Non è affatto poco- ha replicato Giletti- in un periodo come quello che l’Italia vive”. Collegamento in diretta anche del giornalista Massimo Leotta, del quotidiano “La Sicilia”, che diversi mesi fa ha analizzato e pubblicato i dati relativi ai gettoni di presenza e al numero di sedute convocate. Più volte tirata in ballo la legge regionale che consente questo meccanismo. Non una scusa, per Giletti e, tra gli altri, per il direttore del Tg 4, Mario Giordano ma, al contrario, un’aggravante. “Grave- per Giordano – che la legge consenta che ci siano situazioni di questo tipo e che i consiglieri, a fronte di 656 mila euro annui per le loro sedute, si vantino di avere dato 15 mila euro ai giovani per le start up. La politica deve risolvere i problemi”.Affrontato anche il tema dei rimborsi alle aziende di cui i consiglieri sono dipendenti. Simona Malpezzi del Pd ha, però, voluto sottolineare “l’importanza dell’impegno politico, sostenendo che , se i consiglieri hanno trovato una situazione difficile, il peso del loro lavoro è certamente notevole”. Cavarra ha parlato degli “appetiti per preparare i bandi per l’Igiene Urbana e per gli asili nido” e di “ecomafia”, accusando anche un malore. Al deputato regionale Stefano Zito, Giletti ha chiesto spiegazioni in merito alle legge regionale 30, più volte citata durante l’approfondimento sulla questione gettoni, parlando della storia di un consigliere comunale di Siculiana, nell’agrigentino, che ha rinunciato al gettone di presenza per acquistare un defibrillatori da donare ai suoi concittadini. “La legge 30 del 2000 prevede anche una riduzione del gettone di presenza, cosa fatta a Ragusa- ha spiegato Zito- e il 30 per cento va al sociale o alle scuole. Secondo me il gettone di presenza a Siracusa va ridimensionato. Da 8 commissioni si può passare a 4 e diminuire il numero delle sedute”. Infine, un ultimo intervento di Palestro. “Mi auguro che la moralità di Zito sia reale. Qualche suo congiunto-ha denunciato- ha ultimamente fatto una veloce carriera”. Tentativo subito bloccato da Giletti. “Difficile parlare in questo contesto- ha chiuso Castelluccio- Siamo disponibili a qualificare la nostra azione amministrativa e siamo disponibili a ridurre il nostro gettone di presenza e a collaborare con la Regione, per modificare la legge. Vogliamo svolgere un lavoro nell’interesse della città. Lavoro delle commissioni che si traduce in lavoro per la città”.

 

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