Siracusa. Il Parco Archeologico è realtà: pubblicato in Gazzetta il bando

 Siracusa. Il Parco Archeologico è realtà: pubblicato in Gazzetta il bando

Pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale il decreto che istituisce  il Parco Archeologico di Siracusa. “Ora inizia un percorso che darà al parco quella autonomia finanziaria necessaria per la gestione e la valorizzazione”, commenta soddisfatta l’ex assessore ai Beni Culturali, Maria Rita Sgarlata, che prima di cambiare rubrica e cedere la sua a Giusy Furnari ha fatto in tempo a firmare il decreto che riguardava Siracusa. “Per me, e per quelli che hanno lavorato quotidianamente al raggiungimento di obiettivi mai centrati prima – spiega – è motivo di orgoglio essere riuscita ad imprimere concretezza all’attuazione di quel sistema dei parchi archeologici stabilito dalla legge 20 del 2000 che, oltre al Parco Archeologico di Agrigento, fino a prima del mio mandato non aveva ancora visto la luce in Sicilia. E’ stato, come sempre, un percorso condiviso con il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, con la Soprintendente di Siracusa Beatrice Basile e con le responsabili dell’unità operativa archeologica e paesaggistica Rosa Lanteri e Alessandra Trigilia, ma anche con le associazioni e la cittadinanza attiva  che non hanno abbassato la guardia sul bene comune parco. Perimetrare un parco significa tutelarlo, salvaguardare il paesaggio dentro e fuori dal parco e metterlo, inoltre, al centro di progetti di valorizzazione che potranno intercettare i finanziamenti della prossima programmazione europea”.
La pubblicazione  del decreto è destinata a riaccendere polemiche mai sopite e tornate d’attualità in questi giorni, con gli edili e i professionisti del settore sul piede di guerra.  “Anche se una parte dell’imprenditoria siracusana ha guardato con preoccupazione a questo decreto, chiedendo di bloccarne la pubblicazione sono sicura che un provvedimento simile farà avvertire grandi benefici per la città di Siracusa, per il suo territorio e per le generazioni future. Con vantaggi diretti e indiretti, culturali ed economici, con nuove possibilità di crescita anche per l’indotto locale, limitando la distruzione del paesaggio e incidendo direttamente sui processi di uno sviluppo sostenibile”.

 

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