Siracusa. Riduzione Tari a rischio? Approvato oltre i termini, "il provvedimento può essere impugnato"

 Siracusa. Riduzione Tari a rischio? Approvato oltre i termini, "il provvedimento può essere impugnato"

Oggi è l’ultimo, vero giorno di lavoro per il Consiglio Comunale di Siracusa. In discussione il regolamento Tari e diversi emendamenti. Da domani scatta il termine dei 45 giorni prima delle elezioni che vincola quindi l’attività dell’assise (e delle commissioni) solo ad affari urgenti ed indifferibili.
Con un colpo di coda, e proprio sulla soglia, il civico consesso ha intanto votato favorevolmente il piano tariffario Tari che varrà una riduzione della tassa rifiuti 2018 per i contribuenti siracusani, ma solo a partire dalla bolletta di fine anno.
Polemiche politiche a iosa. Da una parte la campagna social contro chi ha votato “no” al provvedimento (per semplificare, presentato come un “no” allo sconto), con tanto di elenco fornito al pubblico ludibrio con nome e cognome; dall’altra la controffensiva di chi bolla come “ridicola fake news” quella relativa alla riduzione della Tari.
Tra questi ultimi, il consigliere comunale di opposizione Salvo Sorbello. “E’ fumo negli occhi dei siracusani” e attacca il provvedimento. “La riduzione doveva decorrere dal 1 gennaio, così lo sconto sarebbe stato reale. Ma qui si è perso tempo ed anzichè approvare il piano tariffario nei termini previsti dalla legge (fine marzo, ndr) si è atteso l’ultimo giorno utile, per utilizzare questa risibile riduzione come campagna elettorale. In realtà, si sono solo persi 4 mesi a danno dei contribuenti”, l’affondo di Sorbello che non correrà alle amministrative di giugno.
In effetti, il Consiglio comunale di Siracusa è andato clamorosamente in letargo nel 2018. L’ultima riunione era datata 13 marzo. Poi, oltre un mese di nulla o quasi sino ad ieri ed alla seconda convocazione di questa mattina. In Italia, diversi Consigli comunali si sono riuniti anche nella settimana di Pasqua per approvare nei termini previsti il piano tariffario Tari. “L’averlo fatto solo ora ed oltre quei limiti, espone peraltro il Comune di Siracusa ad un ulteriore rischio: se qualcuno presenta ricorso, il provvedimento potrebbe essere annullato”.
Sono anche queste le ragioni alla base del voto contrario della minoranza. “E comunque siamo rimasti responsabilmente in aula, assicurando il mantenimento del numero legale. Se fossimo andati via, non sarebbero neanche riusciti ad approvarselo quel provvedimento lì”, pungola ancora Sorbello. Che ricorda poi come “nel novembre 2013 uno dei primi provvedimenti della giunta fu l’aumento del 20% della Tari che divenne la più cara d’Italia. In quattro anni non hanno mai portato in Consiglio un piano finanziario e ora con una diminuzione ridicola pretendono gli applausi?!?”.

 

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